Recensioni del nuovo album (prime impressioni)

Il Nuovo album in uscita a Novembre. Notizie ufficiali, indiscrezioni ed impressioni sul primo lavoro postumo del Re del Pop. Le polemiche che ne sono seguite.
smeagol
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Messaggio da smeagol » 11 dicembre 2010, 20:40

Ok, è da questa mattina che lo sto ascoltando senza interruzioni...l'unica cosa che riesco a dire è che è bello!! E' bello, perchè si sente la sua voce...sono sicura che è la sua voce...

Io ero contraria all'uscita di questo disco perchè pensavo che sarebbe stata una pura manovra commerciale...invece mi devo ricredere...chi ci ha lavorato sopra credo abbia rispettato e valorizzato e non snaturato il lavoro di Michael..la morte di Michael ha colpito tutti, non solo i fans...le persone che hanno lavorato con lui in questi anni.. che hanno avuto la fortuna di essere al suo fianco quando componeva le sue canzoni...credo che abbiano affrontato questo lavoro con un'emozione inimmaginabile...e con un' infinita malinconia di lui...

Ho la sensazione che l'idea di Michael sia stata rispettata..la musica è semplice...segue la voce...
non ci sono suoni particolari..quelli solo Michael li avrebbe potuti aggiungere... la voce è chiara...l'interpretazione è semplice...perchè erano idee in divenire che si sarebbero dovute sviluppare nel tempo.....invece sono rimaste così sospese...un pò come le prove del This Is It...quando le ascolto mi viene in mente Michael in sala d'incisione che inizia a crearle e le prova...

Riprendendo l'esempio del quadro..beh...ho l'impressione che lo schizzo non sia stato "colorato"...forse alcune linee incomplete sono state terminate, forse in alcuni punti sono state rimarcate...ma il quadro non è stato colorato...i colori solo lui li poteva aggiungere.. ma è bello così com'è...

E non credo si possa paragonare ai lavori finiti di Michael...rivisitati e rimaneggiati, con virtuosismi di voce e arrichiti di suoni che rimarcavano il messaggio che la canzone doveva dare...

E' diverso..è la prima idea..è il primo frutto dell'ispirazione..ha il fascino di un qualcosa di spontaneo e immediato...

Non riesco a dare un voto a ciascuna traccia...ma Keep Your Head e Much Too Soon mi fanno piangere (dall'emozione ovviamente!!!).

EttoreMJFan
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Messaggio da EttoreMJFan » 13 dicembre 2010, 9:25

MICHAEL (Sony - Epics Record, 2010) *** [3 su 5]

Doverosa premessa in merito alle controversie riguardanti l'autenticità delle parti vocali in 'MICHAEL': aldilà delle facili prese di posizione, delle mistificazioni arbitrarie e dei giudizi insolenti (la sprezzante divisione fra i fan di rango superiore ed inferiore), nessuno ha prove empiriche per dimostrare alcun elemento fattuale, nè da una parte, nè dall'altra. E' un paradosso: non c'è alcun fan in possesso di prove inconfutabili per dimostrare che sia Michael a cantare, così come nessun altro può affermare con certezza che la voce non sia la sua.
Quel che abbiamo a disposizione per formare un giudizio sono elementi in contrasto fra loro, in termini assoluti. Da un lato, l'autorevole comunicato Sony, fermo e chiarificatore, che teoricamente dovrebbe fugare ogni dubbio: figure come Bruce Swedien, Teddy Riley, Greg Phillinganes, Dorian Holley e altri importanti ingegneri del suono dei precedenti album di Michael che confermano l'autenticità delle parti vocali, allineandosi alle rassicurazioni della casa discografica. Dall'altro, l'evidente difficoltà dell'ascoltatore nel riconoscere la voce di Michael in determinati pezzi dell'album. Vero che la manipolazione sulla parte vocale attuata in fase di post-produzione sia presente sulla maggior parte dei brani - risultando eccesiva, per non dire invasiva - (di primo acchitto le sole 'Hold My Hand' e 'Much Too Soon' ne sembrano esenti) ma le tracce incriminate sono facilmente individuabili al primo ascolto.
Il giudizio sull'album non può che essere influenzato da quanto esposto finora; rimane dunque un dubbio che accompagna le mie considerazioni, sottostante ed infido. Un dubbio che si insinua non solo per amore del purismo, bensì più in generale per l'amore e il rispetto dovuto ad un atto artistico, alla composizione e alla realizzazione di un intento creativo e quindi astratto. Un intento che non dovrebbe essere mai essere eluso da infimi artifici, che con l'arte hanno poco a che fare.

'Hold My Hand' (Written by Aliaune Thiam, Giorgio Tuinfort, Claude Kelly) - La open-track di 'Michael' è un anthem Akoniano orecchiabile e di facile presa, impregnato da un sound piuttosto standardizzato nell'ambito dell'R&B moderno, dichiaratamente Hip-Hop oriented. Se le percussioni risultano monotamente insulse, la linea di pianoforte è invece pregevole. La vocalità di Michael viene perfettamente valorizzata da una produzione attenta e ben riuscita, soprattutto per quel che concerne momenti come l'intro, il bridge e il finale. Innegabile però che la parte debole del pezzo sia il compagno di duetto: Akon, nonostante l'impegno, risulta poco più che mediocre.
VOTO: **½ - 6

'Hollywood Tonight' (Written by Michael Jackson, Brad Buxer) - Un'autentica meraviglia. Il pezzo veloce di Michael più ispirato dai tempi di 'Black or White'. I primi 30 secondi sono l'emblema del geniale talento compositivo di Michael e del suo stile inconfondibile: l'intro corale, sacrale, magnificamente contrastato (quasi distrutto) da un beatbox distintivo, violento, feroce come l'irresistibile sezione ritmtica che sprigiona innestandosi sulla parte strumentale, perfettamente arrangiata, con una linea di basso spettacolare. Versi e ritornello si inseguono e si completano, senza sosta: la stessa voce di Michael sembra una propagazione naturale di un suono irrefrenabile, incessante. Ed è su questo schema ritmico maestosamente moderno eppure così puramente Jacksoniano che intervongono prima l'ottimo spoken bridge di Taryll, scritto (e presumibilmente arrangiato) da Teddy Riley, ed infine un fischiettio di chiusura, che riporta in evidenza il beat box. Tutto perfetto: non sembra esagerato assegnare a 'Hollywood Tonight' un posto di diritto fra i classici di Michael Jackson.
VOTO: **** - 8

'Keep Your Head Up' (Written by Michael Jackson, Eddie Cascio, James Porte) - Delle tre canzoni incriminate (con un processo per direttissima - peccato che manchino delle prove tangibili) questa è forse la meno controversa, nel senso che l'ipotesi più semplice per spiegare l'effetto straniante che la voce dà in certi punti potrebbe essere l'uso di autotune o qualsiasi altra manipolazione mediante strumenti appositi (che in ogni caso, è troppo pesante). La canzone è gradevole, appartiene a quel lungo filone di composizioni che hanno 'Man in the Mirror' come modello di riferimento - un modello irraggiungibile. Ottimo bridge, una specialità Jacksoniana, punto cruciale del crescendo su cui fa perno il brano. Di sicuro superiore alla Kellyana 'Cry', eppure accomunata dallo stesso difetto: pecca di originalità.
VOTO: *** - 6,5

'(I Like) the Way You Love Me' (Written by Michael Jackson) - Più che una versione finita, sembra una differente concezione della traccia presente in 'The Ultimate Collection'. Con la differenza che il crescendo del coro in questo caso, intorno al quarto minuto, viene smussato e in sostanza la traccia non decolla. Grazie alla nuova produzione il pezzo ha guadagnato in termini di arrangiamenti strumentali e linearità (molto buona la parte iniziale), ma forse ha anche perso la sua carica emotiva. Suona piatta. L'intro con la telefonata di Michael però è veramente una perla.
VOTO: *** - 6,5

'Monster' (Written by Michael Jackson) - Un pallido riflesso di 'Thriller' e dell'accopiata 'Ghosts'/'Is It Scary'. 'Monster' non regge il confronto con i suoi illustri predecessori. A differenza di 'Hollywood Tonight' la modernità è intesa nella sua accezione peggiore. Non c'è ricerca, non c'è ispirazione, solo astuto calcolo: non a caso è in lizza per diventare secondo singolo. Il ritornello più orecchiabile del disco appare infatti come garanzia di buon successo commerciale. Proprio per questo, 'Monster' è una canzone che durerà poco, consuetudine comune per molti singoli del nuovo millenio ma fino ad ora estranea a qualsiasi precedente hit targata Michael Jackson. Ulteriori note di demerito: è la canzone più lunga dell'album ed è un lunghezza che stona di fronte alla brevità delle altre tracce; il rap di 50 Cent è talmente becero da risultare inascoltabile; PVC pipe o imitatore che sia, la parte vocale è il vero punto debole della canzone.
VOTO: ** - 5

'Best of Joy' (Written by Michael Jackson) - Ballata soffusa e accorta, in cui l'ottima prova vocale di Michael, caratterizzata dal suo inconfondibile falsetto (sebbene evidentemente rielaborato), è ben supportata dalla semplicità della sezione ritmica. Nella malcelata ripetitività dei 3 minuti di durata si deduce che si tratta di una canzone non finita che Michael avrebbe tenuto a completare. Ad ogni modo, una canzone che non stona all'interno del disco.
VOTO: *** - 6,5

'Breaking News' (Written by Michael Jackson, Eddie Cascio, James Porte) - Una buona omogeneità fra la parte vocale, i chorus e la parte strumentale. Un buon ritornello, tanta energia, un altro bel bridge. Nel complesso però persiste la sgradevole sensazione di pochezza che accompagna l'ascolto di 'Monster'. Anche 'Breaking News' sembra un brano effimero, basato su una struttura ritmica banale ed inflazionata, schiava dei canoni del mainstream moderno. Con queste premesse, perfino la diatriba sull'autenticità dei vocals passa in secondo piano.
VOTO: ** - 5,5

'(I Can't Make It) Another Day' (Written by Lenny Kravitz) - Che peccato che Michael e Kravitz non siano riusciti a terminare la produzione di questo pezzo! Il risultato raggiunto è già di alto livello, nonostante ripetizioni forzate o aggiunte vocali acquisite da vecchie produzioni, soprattutto nel finale. Kravitz è un ottimo artista, e la sua composizione di chiara impostazione rock si sposa alla perfezione con la performance vocale ora ruvida e aggressiva ora contenuta e soave offerta da Michael. Un eccellente lavoro di collaborazione: l'accompagnamento vocale di Kravitz è perfetto, inoltre la presenza di Dave Grohl alle percussioni è più che un semplice cammeo.
Un trio di livello assoluto. Pensare che questo brano sia stato scartato da 'Invincible' è sconfortante.
VOTO:***½ - 7,5

'Behind the Mask' (Written by Michael Jackson, Chris Mosdell, Ryuichi Sakamoto) - Altro brano di pregevole fattura. E' sempre impressionante ascoltare la voce di Michael dei tempi di 'Thriller', sicuramente il periodo più ispirato ed importante della sua intera carriera. Di facilità impressionante la sua versatilità, i veloci cambi tonali, l'interpretazione così fortemente sentita, la musicalità della voce in sè. A 25 anni sembrava già un vocalist consumato. In effetti lo era. L'inutile effetto live aggiunto in post-produzione è utile solo a disturbare l'ascolto.
VOTO: ***½ - 7,5

'Much Too Soon' - (Written by Michael Jackson) - Poco prima che 'Thriller' fosse rilasciato sul mercato mondiale dopo un lungo e travagliato lavoro di produzione, Quincy Jones prospettò delle vendite minori rispetto a quelle di 'Off the Wall', quasi spinto da una funzione paterna e quindi prottetiva nei confronti di Michael. Questi però era certo che il risultato sarebbe stato enormemente più grande. Offeso da una tale mancanza di ottimismo e fiducia, Michael andò su tutte le furie, addirittura opponendosi all'uscita del lavoro. Solo l'allora capo della CBS, Walter Yetnikoff, riuscì a tranquillizarlo e a fargli cambiare idea.
In Michael esistevano due bambini, uno eternamente infantile, geniale e dolce, bisognoso di un affetto smodato; un affetto che ha cercato di ottenere per tutta una vita. Un bisogno difficilmente esplicitato, se non attraverso la sua musica, le sue creazioni, proprio perchè la propria "coscienza si esprime attraverso la creazione". L'altro bambino era quello incapace di accettare un no, un falso adulto forzato a crescere troppo in fretta, inerme dinanzi ad una situazione avversa in cui ogni tipo di negazione o rifiuto corrispondevano ad una negazione o rifiuto nei suoi stessi confronti, nei confronti della sua anima. Un bambino arrabbiato, spesso confuso ed insofferente verso coloro che non comprendevano la sua complessità. 'Much Too Soon' è la più bella eredità che quei due bambini ci lasciano, insieme. Quella magia che tanto affascinava Michael e che lui stesso è riuscito a ricreare.
Quello che in molti non hanno compreso è che non solo il primo dei due bimbi meritava di essere preso per mano. Michael Jackson era una persona meravigliosa proprio perchè in lui oltre alla magia era presente la problematicità, il conflitto, la rabbia e il contrasto. Quella stessa rabbia che portava Michael ad essere così profondamente offeso dalla sfiducia di Quincy, quella stessa rabbia che si sarà di certo manifestata quando 'Much Too Soon' veniva estromessa dalla tracklist di 'Thriller': che meraviglioso affresco musicale, che magnifica composizione e quale sublime delicatezza ci consegna il cantato. Sì, Michael, hai davvero imparato troppo presto la tua lezione.
VOTO: **** - 9


* --> 0 - 3
*½ --> 4 - 4,5
** --> 5 - 5,5
**½ --> 6
*** --> 6,5 -7
***½ --> 7,5
**** --> 8-9
***** --> 10
Ultima modifica di EttoreMJFan il 2 gennaio 2011, 18:38, modificato 2 volte in totale.
"La coscienza si esprime attraverso la creazione."
Grazie Michael, il dolore che proviamo è immenso, pari solo alla tua grandezza.

pierpinto1
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Messaggio da pierpinto1 » 13 dicembre 2010, 9:49

Io penso che riguardo una canzone come KYHH siate troppo stretti di voto.

Nel comporre una canzone credo che la parte più difficile sia trovare una bella melodia perchè alla fine è questa che la renderà immortale....lo diceva anche Michael...

Max
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Messaggio da Max » 13 dicembre 2010, 12:02

EttoreMJFan ha scritto:MICHAEL (Sony - Epics Record, 2010) *** [3 su 5]

Doverosa premessa in merito alle controversie riguardanti l'autenticità delle parti vocali in 'MICHAEL': aldilà delle facili prese di posizione, delle mistificazioni arbitrarie e dei giudizi insolenti (la sprezzante divisione fra i fan di rango superiore ed inferiore), nessuno ha prove empiriche per dimostrare alcun elemento fattuale, nè da una parte, nè dall'altra. E' un paradosso: non c'è alcun fan in possesso di prove inconfutabili per dimostrare che sia Michael a cantare, così come nessun altro può affermare con certezza che la voce non sia la sua.
Quel che abbiamo a disposizione per formare un giudizio sono elementi in contrasto fra loro, in termini assoluti. Da un lato, l'autorevole comunicato Sony, fermo e chiarificatore, che teoricamente dovrebbe fugare ogni dubbio: figure come Bruce Swedien, Teddy Riley, Greg Phillinganes, Dorian Holley e altri importanti ingegneri del suono dei precedenti album di Michael che confermano l'autenticità delle parti vocali, allineandosi alle rassicurazioni della casa discografica. Dall'altro, l'evidente difficoltà dell'ascoltatore nel riconoscere la voce di Michael in determinati pezzi dell'album. Vero che la manipolazione sulla parte vocale attuata in fase di post-produzione sia presente sulla maggior parte dei brani - risultando eccesiva, per non dire invasiva - (di primo acchitto le sole 'Hold My Hand' e 'Much Too Soon' ne sembrano esenti) ma le tracce incriminate sono facilmente individuabili al primo ascolto.
Il giudizio sull'album non può che essere influenzato da quanto esposto finora; rimane dunque un dubbio che accompagna le mie considerazioni, sottostante ed infido. Un dubbio che si insinua non solo per amore del purismo, bensì più in generale per l'amore e il rispetto dovuto ad un atto artistico, alla composizione e alla realizzazione di un intento creativo e quindi astratto. Un intento che non dovrebbe essere mai essere eluso da infimi artifici, che con l'arte hanno poco a che fare.
definirei tutto cio' ke hai scritto PERFETTO e condivido!
Invece di "urlare" in un senso o nell'altro basterebbe serenamente analizzare il tutto senza la presunzione di pensare di avere in mano la verità assoluta.
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::: MICHAEL :::

Max
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Messaggio da Max » 13 dicembre 2010, 12:11

cmq. Ettore, complimenti per cio' ke hai scritto, se non sapessi ke sei del'89 potrei prendere la tua premessa per quella di un critico 50enne con una carriera alle spalle! 8)

scommetto anke ke hai ascoltato l'album + volte prima di esporre il tutto.
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::: MICHAEL :::

EttoreMJFan
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Messaggio da EttoreMJFan » 13 dicembre 2010, 15:30

Ahah :lol: grazie Max!

Sì, l'ho ascoltato almeno una dozzina di volte per intero prima di farmene un'idea precisa. Ed è stato un piacere.
"La coscienza si esprime attraverso la creazione."
Grazie Michael, il dolore che proviamo è immenso, pari solo alla tua grandezza.

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Messaggio da xmoritz » 13 dicembre 2010, 15:56

bravo, bravo, bravo!
Enjoy your life... goditela!

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Messaggio da TrinityMJ » 13 dicembre 2010, 16:44

Eccomi, mi dispiace sinceramente vedere che c'è chi boicotta il nostro Michael
non sapendo in realtà nulla di certo (e se fosse proprio lui e vi guarda da lassù e vi vede comportarvi così??? :eek: )... ma avranno le loro buone ragioni,
sarà che io sono anni che aspetto una nuova canzone che sia degna di tale nome,
visto la roba che gira negli ultimi 10 anni, che a me sto album sembra molto bello...
non riesco mai a fare paragoni con gli altri album di MJ perchè secondo me ogni suo album
ha vista e storia a sè... però è logico che lo devo ancora assimilare, ma mi prende, è sempre
lì che gira... le canzoni che mi sono rimaste più impresse sono le prima 5 e much too soon...
faccio un po' fatica anch'io a riconoscere la voce di Michael in Monster, ma devo anche
dire che nel dubbio preferisco sognare e pensare che sia la sua vocina in una
delle sue tante modificazioni!!!
Ottimo prodotto secondo me...
peccato che adesso aspetto i video... la tournee... e va beh! :-?
Buon ascolto incondizionato a tutti ;)
...Gone too soon...
MICHAEL... you are always in my heart...

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Messaggio da lucianosimona » 13 dicembre 2010, 20:59

Eccomi, non potevo mancare!! Di seguito una mia personalissima e breve recensione, dopo aver ascoltato e ri-ascoltato, a casa, in macchina, al lavoro, insomma in ogni dove, per testare ogni nota del nuovo album :lol:

1. HMH, un crescendo di emozioni, base molto semplice per una canzone in duetto nella quale non canta neanche di più di Akon. Un duetto molto ben riuscito come fu a suo tempo quello con Eddie Murphy. Voto 10

2. HT, questo "chica chica chica chica" che si sente all'inizio e durante tutta la canzone fa si che insieme al ritornello molto orecchiabile sia una canzone canticchiabile da subito. Mi piace!! Voto 9

3. KYHU, pezzo "natalizio", stile heal the world, che in qualche sonorità ricorda le canzoni di Janet, non è il massimo ma è piena d'energia. Voto 8

4. TWYLM, versione molto migliorata di quella che conoscevamo "ufficialmente". Canzone tranquilla, adorabile, di cui innamorarsi non subito, ma appena ti entra nelle vene non puoi fare a meno di fischiettarla. Voto 8.5

5. M, mi ha lasciato senza parole...senza fiato...mi immagino solo il nostro Michael che la balla come non avrebbe mai ballato nessun'altra sua canzone!!! Mi fa impazzire!!! Voto 10

6. BOJ, non so, ancora devo "capirla", però nella sua delicatezza mi fa sognare. Voto 7

7. BN, controversa e tormentata canzone...secondo me senza motivo. Io la so già a memoria e la canticchio a squarciagola!! Voto 8.5

8. AD, anche questa versione, come nel caso di TWYLM, è stata portata alla perfezione!! ...parte tranquilla...e...poi tira fuori il Michael che conosciamo tutti, quello che sul palco si strappa la maglietta bianca, fa una piroetta e su butta per terra!!! Voto 9.5

9. BTM, forse la mia preferita, c'è di tutto in questa canzone, questa è LA CANZONE!! Voto 10

10. MTS, come in ogni album di Michael, una canzone ci fa guardare dentro, ci fa pensare, ci fa sentire in pace con noi stessi e con le persone che ci sono vicine...e ci commuove... Voto 10


Forse un po troppo fazioso? penso di no dai :?
E' "solo" un altro capolavoro del RE :) :) :)
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DarkAryn
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Messaggio da DarkAryn » 13 dicembre 2010, 22:45

EttoreMJFan ha scritto:MICHAEL (Sony - Epics Record, 2010) *** [3 su 5]

Doverosa premessa in merito alle controversie riguardanti l'autenticità delle parti vocali in 'MICHAEL': aldilà delle facili prese di posizione, delle mistificazioni arbitrarie e dei giudizi insolenti (la sprezzante divisione fra i fan di rango superiore ed inferiore), nessuno ha prove empiriche per dimostrare alcun elemento fattuale, nè da una parte, nè dall'altra. E' un paradosso: non c'è alcun fan in possesso di prove inconfutabili per dimostrare che sia Michael a cantare, così come nessun altro può affermare con certezza che la voce non sia la sua.
Quel che abbiamo a disposizione per formare un giudizio sono elementi in contrasto fra loro, in termini assoluti. Da un lato, l'autorevole comunicato Sony, fermo e chiarificatore, che teoricamente dovrebbe fugare ogni dubbio: figure come Bruce Swedien, Teddy Riley, Greg Phillinganes, Dorian Holley e altri importanti ingegneri del suono dei precedenti album di Michael che confermano l'autenticità delle parti vocali, allineandosi alle rassicurazioni della casa discografica. Dall'altro, l'evidente difficoltà dell'ascoltatore nel riconoscere la voce di Michael in determinati pezzi dell'album. Vero che la manipolazione sulla parte vocale attuata in fase di post-produzione sia presente sulla maggior parte dei brani - risultando eccesiva, per non dire invasiva - (di primo acchitto le sole 'Hold My Hand' e 'Much Too Soon' ne sembrano esenti) ma le tracce incriminate sono facilmente individuabili al primo ascolto.
Il giudizio sull'album non può che essere influenzato da quanto esposto finora; rimane dunque un dubbio che accompagna le mie considerazioni, sottostante ed infido. Un dubbio che si insinua non solo per amore del purismo, bensì più in generale per l'amore e il rispetto dovuto ad un atto artistico, alla composizione e alla realizzazione di un intento creativo e quindi astratto. Un intento che non dovrebbe essere mai essere eluso da infimi artifici, che con l'arte hanno poco a che fare.

'Hold My Hand' (Written by Aliaune Thiam, Giorgio Tuinfort, Claude Kelly) - La open-track di 'Michael' è un anthem Akoniano orecchiabile e di facile presa, impregnato da un sound piuttosto standardizzato nell'ambito dell'R&B moderno, dichiaratamente Hip-Hop oriented. Se le percussioni risultano monotamente insulse, la linea di pianoforte è invece pregevole. La vocalità di Michael viene perfettamente valorizzata da una produzione attenta e ben riuscita, soprattutto per quel che concerne momenti come l'intro, il bridge e il finale. Innegabile però che la parte debole del pezzo sia il compagno di duetto: Akon, nonostante l'impegno, risulta poco più che mediocre.
VOTO: **½ - 6

'Hollywood Tonight' (Written by Michael Jackson, Brad Buxer) - Un'autentica meraviglia. Il pezzo veloce di Michael più ispirato dai tempi di 'Black or White'. I primi 30 secondi sono l'emblema del geniale talento compositivo di Michael e del suo stile inconfondibile: l'intro corale, sacrale, magnificamente contrastato (quasi distrutto) da un beatbox distintivo, violento, feroce come l'irresistibile sezione ritmtica che sprigiona innestandosi sulla parte strumentale, perfettamente arrangiata, con una linea di basso spettacolare. Versi e ritornello si inseguono e si completano, senza sosta: la stessa voce di Michael sembra una propagazione naturale di un suono irrefrenabile, incessante. Ed è su questo schema ritmico maestosamente moderno eppure così puramente Jacksoniano che intervongono prima l'ottimo spoken bridge di Taryll, scritto (e presumibilmente arrangiato) da Teddy Riley, ed infine un fischiettio di chiusura, che riporta in evidenza il beat box. Tutto perfetto: non sembra esagerato assegnare a 'Hollywood Tonight' un posto di diritto fra i classici di Michael Jackson.
VOTO: **** - 8

'Keep Your Head Up' (Written by Michael Jackson, Eddie Cascio, James Porte) - Delle tre canzoni incriminate (con un processo per direttissima - peccato che manchino delle prove tangibili) questa è forse la meno controversa, nel senso che l'ipotesi più semplice per spiegare l'effetto straniante che la voce dà in certi punti potrebbe essere l'uso di autotune o qualsiasi altra manipolazione mediante strumenti appositi (che in ogni caso, è troppo pesante). La canzone è gradevole, appartiene a quel lungo filone di composizioni che hanno 'Man in the Mirror' come modello di riferimento - un modello irraggiungibile. Ottimo bridge, una specialità Jacksoniana, punto cruciale del crescendo su cui fa perno il brano. Di sicuro superiore alla Kellyana 'Cry', eppure accomunata dallo stesso difetto: pecca di originalità.
VOTO: *** - 6,5

'(I Like) the Way You Love Me' (Written by Michael Jackson) - Più che una versione finita, sembra una differente concezione della traccia presente in 'The Ultimate Collection'. Con la differenza che il crescendo del coro in questo caso, intorno al quarto minuto, viene smussato e in sostanza la traccia non decolla. Grazie alla nuova produzione il pezzo ha guadagnato in termini di arrangiamenti strumentali e linearità (molto buona la parte iniziale), ma forse ha anche perso la sua carica emotiva. Suona piatta. L'intro con la telefonata di Michael però è veramente una perla.
VOTO: *** - 6,5

'Monster' (Written by Michael Jackson) - Un pallido riflesso di 'Thriller' e dell'accopiata 'Ghosts'/'Is It Scary'. 'Monster' non regge il confronto con i suoi illustri predecessori. A differenza di 'Hollywood Tonight' la modernità è intesa nella sua accezzione peggiore: non c'è ricerca, non c'è ispirazione, solo astuto calcolo: non a caso è in lizza per diventare secondo singolo. Il ritornello più orecchiabile del disco appare infatti come garanzia di buon successo commerciale. Proprio per questo, 'Monster' è una canzone che durerà poco, consuetudine comune per molti singoli del nuovo millenio ma fino ad ora estranea a qualsiasi precedente hit targata Michael Jackson. Ulteriori note di demerito: è la canzone più lunga dell'album ed è un lunghezza che stona di fronte alla brevità delle altre tracce; il rap di 50 Cent è talmente becero da risultare inascoltabile; PVC pipe o imitatore che sia, la parte vocale è il vero punto debole della canzone.
VOTO: ** - 5

'Best of Joy' (Written by Michael Jackson) - Ballata soffusa e accorta, in cui l'ottima prova vocale di Michael, caratterizzata dal suo inconfondibile falsetto (sebbene evidentemente rielaborato), è ben supportata dalla semplicità della sezione ritmica. Nella malcelata ripetitività dei 3 minuti di durata si deduce che si tratta di una canzone non finita che Michael avrebbe tenuto a completare. Ad ogni modo, una canzone che non stona all'interno del disco.
VOTO: *** - 6,5

'Breaking News' (Written by Michael Jackson, Eddie Cascio, James Porte) - Una buona omogeneità fra la parte vocale, i chorus e la parte strumentale. Un buon ritornello, tanta energia, un altro bel bridge. Nel complesso però persiste la sgradevole sensazione di pochezza che accompagna l'ascolto di 'Monster'. Anche 'Breaking News' sembra un brano effimero, basato su una struttura ritmica banale ed inflazionata, schiava dei canoni del mainstream moderno. Con queste premesse, perfino la diatriba sull'autenticità dei vocals passa in secondo piano.
VOTO: ** - 5,5

'(I Can't Make It) Another Day' (Written by Lenny Kravitz) - Che peccato che Michael e Kravitz non siano riusciti a terminare la produzione di questo pezzo! Il risultato raggiunto è già di alto livello, nonostante ripetizioni forzate o aggiunte vocali acquisite da vecchie produzioni, soprattutto nel finale. Kravitz è un ottimo artista, e la sua composizione di chiara impostazione rock si sposa alla perfezione con la performance vocale ora ruvida e aggressiva ora contenuta e soave offerta da Michael. Un eccellente lavoro di collaborazione: l'accompagnamento vocale di Kravitz è perfetto, inoltre la presenza di Dave Grohl alle percussioni è più che un semplice cammeo.
Un trio di livello assoluto. Pensare che questo brano sia stato scartato da 'Invincible' è sconfortante.
VOTO:***½ - 7,5

'Behind the Mask' (Written by Michael Jackson, Chris Mosdell, Ryuichi Sakamoto) - Altro brano di pregevole fattura. E' sempre impressionante ascoltare la voce di Michael dei tempi di 'Thriller', sicuramente il periodo più ispirato ed importante della sua intera carriera. Di facilità impressionante la sua versatilità, i veloci cambi tonali, l'interpretazione così fortemente sentita, la musicalità della voce in sè. A 25 anni sembrava già un vocalist consumato. In effetti lo era. L'inutile effetto live aggiunto in post-produzione è utile solo a disturbare l'ascolto.
VOTO: ***½ - 7,5

'Much Too Soon' - (Written by Michael Jackson) - Poco prima che 'Thriller' fosse rilasciato sul mercato mondiale dopo un lungo e travagliato lavoro di produzione, Quincy Jones prospettò delle vendite minori rispetto a quelle di 'Off the Wall', quasi spinto da una funzione paterna e quindi prottetiva nei confronti di Michael. Questi però era certo che il risultato sarebbe stato enormemente più grande. Offeso da una tale mancanza di ottimismo e fiducia, Michael andò su tutte le furie, addirittura opponendosi all'uscita del lavoro. Solo l'allora capo della CBS, Walter Yetnikoff, riuscì a tranquillizarlo e a fargli cambiare idea.
In Michael esistevano due bambini, uno eternamente infantile, geniale e dolce, bisognoso di un affetto smodato; un affetto che ha cercato di ottenere per tutta una vita. Un bisogno difficilmente esplicitato, se non attraverso la sua musica, le sue creazioni, proprio perchè la propria "coscienza si esprime attraverso la creazione". L'altro bambino era quello incapace di accettare un no, un falso adulto forzato a crescere troppo in fretta, inerme dinanzi ad una situazione avversa in cui ogni tipo di negazione o rifiuto corrispondevano ad una negazione o rifiuto nei suoi stessi confronti, nei confronti della sua anima. Un bambino arrabbiato, spesso confuso ed insofferente verso coloro che non comprendevano la sua complessità. 'Much Too Soon' è la più bella eredità che quei due bambini ci lasciano, insieme. Quella magia che tanto affascinava Michael e che lui stesso è riuscito a ricreare.
Quello che in molti non hanno compreso è che non solo il primo dei due bimbi meritava di essere preso per mano. Michael Jackson era una persona meravigliosa proprio perchè in lui oltre alla magia era presente la problematicità, il conflitto, la rabbia e il contrasto. Quella stessa rabbia che portava Michael ad essere così profondamente offeso dalla sfiducia di Quincy, quella stessa rabbia che si sarà di certo manifestata quando 'Much Too Soon' veniva estromessa dalla tracklist di 'Thriller': che meraviglioso affresco musicale, che magnifica composizione e quale sublime delicatezza ci consegna il cantato. Sì, Michael, hai davvero imparato troppo presto la tua lezione.
VOTO: **** - 9


* --> 0 - 3
*½ --> 4 - 4,5
** --> 5 - 5,5
**½ --> 6
*** --> 6,5 -7
***½ --> 7,5
**** --> 8-9
***** --> 10
Ti faccio i miei complimenti, per la tua giovanissima età hai fatto una splendida disamina, anche se alcune volte sarei stato più alto, almeno per quel poco che ho ascoltato il cd...
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"It was not Michael Jackson's time to go. Michael Jackson is not here today because of the negligence and reckless acts of Dr. Murray."

L
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Messaggio da L » 13 dicembre 2010, 22:52

La voce un filino diversa da solito
hi hi l'ottimismo è il profumo della vita LOL
OH BIIIMBIIIIIII.......

Max
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Messaggio da Max » 13 dicembre 2010, 23:09

L ha scritto:
La voce un filino diversa da solito
hi hi l'ottimismo è il profumo della vita LOL
Ognuno la percepisce a modo suo, Ettore lo considero un grande e attento intenditore Jacksoniano. :cool:
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::: MICHAEL :::

DarkAryn
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Messaggio da DarkAryn » 14 dicembre 2010, 17:27

Vi posto quella che è la miglior recensione che ho letto sin'ora sull'album:

Traduzione della recensione di Joe Vogel sull'Huffington


Lo scorso venerdì ho ascoltato l'attesissimo album postumo di Michael Jackson, "Michael" (Epic), che uscirà nei negozi degli Stati Uniti il 14 dicembre. Avevo molte domande in mente, non solo sulla musica stessa, ma sul processo. Come sono stati selezionati i brani? Quanto erano alterati o impreziositi? E qual era il risultato finale?

Le opere postume sono notoriamente difficili. Ci sono essenzialmente due approcci filosofici: 1) presentare il materiale in pratica come è stato trovato o, 2) cercare di completare la visione dell'artista sulla base di istruzioni e/o intuizioni. In entrambi ci sono delle sfide uniche e delle complicazioni.

Per il documentario del 2009, This Is It, l'estate di Michael Jackson ha optato per il primo approccio. Il pubblico di tutto il mondo ha assistito alle prove di quello che sarebbe stato un concerto spettacolo senza precedenti. A quel tempo, alcuni si lamentavano che Jackson avrebbe voluto che la gente vedesse solo il risultato finale. Era un perfezionista che dava tutto per uno spettacolo, nel filmato, però, spesso conservava la sua voce, correggeva i suoi passi di danza e gli errori. Eppure c'era qualcosa di innegabilmente avvincente e illuminante nel guardare l'artista al lavoro. E' stato tragico, naturalmente, che la sua visione completa non sia mai stata realizzata. Ma per molti spettatori il cantante è stato umanizzato, anche perché mostrava il suo straordinario talento.

Con questo primo album postumo, tuttavia, è stato preso un approccio diverso. Tutte le canzoni sono state completate entro l'anno passato da vari collaboratori e custodi - che vanno da Teddy Riley a Neff-U al co-esecutore dell'estate John McClain. Michael, ha detto la sua estate, ha lasciato una "mappa" e sentivano l'obbligo di finire ciò che aveva iniziato. E' stata una decisione rischiosa che ha provocato una reazione grave tra molti dei fans di Jackson. Una controversia simile c'è stata nel 1995, quando Paul, George e Ringo hanno "finito", due brani di John Lennon ("Free as a Bird" e "Real Love") sotto il segno dei Beatles. Per alcuni fan, non potrà mai essere un "autentico" brano Beatles senza la piena partecipazione di Lennon. Allo stesso modo, non importa quanto strettamente Akon, Lenny Kravitz e altri abbiano lavorato con Jackson, possono intuire completamente quello che lui avrebbe voluto su una determinata traccia?

In alcuni casi, Jackson ha effettivamente lasciato note molto specifiche e istruzioni. Inoltre è ben noto a chi ha familiarità con il suo processo artistico che egli spesso tornava su brani dalle sessioni dell'album precedente e li aggiornava. Le versioni di "Blood on the Dance Floor", "They Don't Care About Us" e "Earth Song", per esempio, erano tutte originariamente registrate durante le sessioni di "Dangerous", ma Jackson ha continuato a sperimentare con ciascuna di queste canzoni per anni fino a che non ha sentito che erano pronte. Una canzone di Michael Jackson non è mai definitiva fino a quando non va a finire in un album studio ufficiale.

Questo trattamento "di ritorno" è essenzialmente quello che i suoi collaboratori hanno cercato di fare su "Michael". Volevano rendere queste tracce più fresche, vivaci e corrispondenti possibile, pensando che questo è quello che Jackson avrebbe voluto. Naturalmente, alla fine, dal momento che nessuno di loro è Michael Jackson, il meglio che potevano fare è approssimativo. L'album, perciò, è una creazione ibrida. A volte si sente davvero ispirato e molto vicino a quello che Michael stesso avrebbe fatto; altre volte si percepisce un po' più come un omaggio, simile al remix di Thriller 25.

Gran parte di questo probabilmente non sarà nemmeno registrato dall'ascoltatore medio, che semplicemente ascolta la musica e decide se gli piace o no.

Ma dato che Michael Jackson è uno dei più importanti artisti del secolo scorso la questione di quanto modificare il lavoro da lui lasciato è molto importante. Per quanto sorprendente sia la nuova versione di "Behind the Mask", per esempio, non è l'ultima versione a cui Michael ha lavorato nei primi anni '80. Almeno per documentare la storia, quindi, sarebbe utile rilasciare gli originali/demo (forse come bonus track o album integrativo), anche se non sono perfettamente rifiniti o aggiornati.

Dopo questa prefazione vado avanti con la mia recensione del disco che, nel complesso, è davvero un esperienza di ascolto emozionante e divertente. Infatti, nonostante tutte le controversie sulla sua autenticità, ascoltando canzone per canzone dell'album, la presenza di Jackson è innegabile. Le sue abitudini, le sue ossessioni, la sua versatilità e il suo genio sono in mostra ad ogni cambio.

Chi altro poteva muoversi così, senza soluzione di continuità, dall'inno sociale alla discoteca, dall'hip hop al rock cosmico, dal vintage funk alla struggente ballata? Chi oltre a Michael Jackson avrebbe fatto seguire ad una canzone d'amore tenera una critica tagliente sui media? A un edificante vangelo una polemica feroce sulla mostruosità della cultura di Hollywood?

Questa, in definitiva, è la qualità più importante di "Michael" : ci si sente Michael.

All'estate e alla Sony dovrebbe essere riconosciuto il merito di aver mantenuto gran parte del nervosismo e dell'eclettismo di Jackson anche se potevano aver facilmente optato per una linea più tradizionale. (dopo tutto il subbuglio per "Breaking News", ho pensato che fosse una dichiarazione piuttosto audace in termini di target di testo).

L'album contiene anche alcuni bei tocchi naturali, compreso il beatboxing incredibilmente dinamico di Jackson (messo più in evidenza su "Hollywood Tonight") e un messaggio telefonico di introduzione in "(I Like) The Way You Love Me", in cui Jackson spiega la composizione della canzone per il collaboratore di lunga data, Brad Buxer. Il punto di questi esempi è che Jackson, l'artista e la persona, non viene inghiottito in una "over-produzione", come qualcuno temeva. Nonostante i suoi limiti, dalla linea di apertura ("Questa vita non dura per sempre ...") a quella di chiusura ("Credo di aver imparato la lezione e troppo presto"), si evolve un'immagine molto intima, autentica, umanizzata.

Qui di seguito, è la mia recensione canzone per canzone:

Hold My Hand

Semplice ma potente, canzone d'amore canzone che diventa inno sociale. In realtà sono stupito che non stia meglio in classifica negli Stati Uniti, ma forse cambierà quando uscirà il video e le vacanze si avvicineranno.

Hollywood Tonight

Sicuramente un punto culminante dell'album. Il brano inizia con un inquietante coro da chiesa gotica, prima di trasformarsi in un energetico "dance stomper". Non mi hanno troppo appassionato le parti parlate (eseguite dal nipote, Taryll Jackson), ma chiaramente c'erano parti nella canzone che Michael non aveva ancora riempito. La traccia presenta Michael in una particolare voce profonda, e si conclude con un fischio stile militare. Come Ellen ha fatto vedere nel suo show la scorsa settimana, la canzone farà muovere la gente.

Keep Your Head Up

Narra la vita di una donna normale "che cerca la speranza nelle promesse vuote". La canzone è molto adatta al clima economico attuale e probabilmente in sintonia con molti ascoltatori. La seconda metà del brano offre un crescendo classico di MJ, con il coro gospel che fornisce la molla e la forza di cui la donna ha bisogno per andare avanti. (I fan saranno felici di sapere che le parti di "Earth Song" sentite su una versione trapelata della traccia sono state rimosse.)

(I Like) The Way You Love Me

Nuova grande produzione di Neff-U che è stata attivamente discussa e trasformata con Michael a Los Angeles (il demo originale è apparso sul cofanetto del 2004, Michael Jackson: The Ultimate Collection ). La nuova versione conserva tutto il fascino dell'originale mentre si iniettano alcuni nuovi elementi, tra cui nuovo pianoforte, basso, archi ed effetti vocali.

Monster

Una traccia tagliente e ritmica che colpisce forse più forte di ogni canzone dell'album. Dispone di un assolo rap di 50 Cent, la chitarra di Orianthi e la produzione eccellente di Teddy Riley. Jackson mette allo specchio la società e ci chiede di osservare il riflesso distorto; non ho potuto fare a meno di immaginare la scena raccapricciante dei paparazzi che spingono le loro telecamere contro l'ambulanza che lo porta in ospedale. "Dovunque ti giri c'è un mostro", canta. "I paparazzi ti hanno spaventato come un mostro." Alcuni critici continuano a definire canzoni come questa come insignificante "delirio" e "paranoia", ma questa è un'abile critica sociale per coloro che guardano oltre la superficie. Ha tutte le caratteristiche di un singolo di successo.

Best of Joy

Una fresca ballata mid-tempo, il falsetto di Jackson è spontaneo come non mai mentre canta promesse ad una persona cara. Registrato a Los Angeles nel 2009, questo è stato uno dei suoi ultimi brani e lui sembra ancora fantastico.

Breaking News

La canzone sarà probabilmente per sempre legata alle polemiche che circondano la sua voce. Eppure, nonostante la reazione negativa, il contenuto della canzone è classico di Michael Jackson, seguendo la tradizione di brani anti-media come "Leave Me Alone," Tabloid Junkie ", e" Privacy". L'uso ripetuto del nome,"Michael Jackson", mette in luce il modo in cui il suo nome è stato spersonalizzato - si tratta semplicemente di una costruzione dei media, un "uomo nero" da cui il vero Michael si sente distaccato. Il modo esagerato in cui il nome è pronunciato prende in giro scherzosamente il modo in cui i media lo sfruttano per l'effetto sensazionale. Mentre la forza e la chiarezza della voce evidentemente non sono all'altezza dello standard di Jackson, la canzone in sé è abbastanza buona. Il coro armonizzato è accattivante e memorabile. Teddy Riley dona alla canzone un nuovo splendore, ma fedele. Si può facilmente immaginare la canzone come un outtake delle sessioni di "Dangerous" o "HIStory".

(I Can't Make It) Another Day

Originariamente registrata da Jackson e Lenny Kravitz nel 1999 al leggendario Marvin's Room Studio, sulla traccia Michael convoca un potere cosmico su un robusto, beat funk industriale e un coro in crescita. Questo è un esempio, tuttavia, della nuova versione che suona più come un tributo di Kravitz a Jackson, piuttosto che un brano di Jackson. In originale, la voce di Jackson è meno sopraffatta dalla batteria e dalla chitarra, che gli permette di trasmettere l'intero mistero e la meraviglia dei testi. L'aggiornamento di Kravitz non è troppo diverso, ma sufficiente a cambiare l'atmosfera della canzone. E ancora rock, ma in un modo diverso rispetto all'originale.

Behind the Mask

"Behind the Mask" era originariamente prevista per Thriller , ma a quanto riferito lasciata fuori a causa di una disputa per i crediti della canzone. Ne è stata poi fatta una cover dal tastierista di Jackson, Greg Phillinganes, e da Eric Clapton. Se Jackson lo avesse pubblicato nel 1982, l'eccentrico adattamento della Yellow Magic Orchestra probabilmente sarebbe stato un grande successo. L'esecutore dell'estate John McClain ha aggiornato abilmente questa nuova versione, rendendo il suono nuovo e retrò allo stesso tempo. E' sicuramente uno dei punti forti dell'album. Eppure, molti fan saranno probabilmente ansiosi di sentire quei classici fogli di synth e la produzione degli anni '80 sulla demo originale. Modernizzare la produzione la rende più adeguata all'album, anche se non è chiaro se Jackson prevedeva di aggiornare la traccia.

Much Too Soon

Una scelta eccellente per terminare l'album, "Much Too Soon" mette in mostra la capacità di Jackson come cantautore dall'effetto magnifico. Una espressione squisita di perdita e nostalgia, sta spalla a spalla con alcune delle migliori ballate folk dei Carpenters e dei Beatles. Il testo è quasi come leggere una poesia di W.B. Yeats.

Il brano fu scritto da Jackson nel 1981 e rivisitato più volte nel corso degli anni. La voce su questa versione è stata registrata nel 1994 al The Hit Factory durante le sessioni di HIStory. È stato originariamente progettato e mixato da Bruce Swedien (questa versione è trapelata online un paio di settimane fa), la versione dell'album, con la fisarmonica e gli archi più prominenti, è stata riprodotta per l'album "Michael" dal co-esecutore dell'estate John McClain.

Nella canzone, un desolato Jackson, accompagnato dalla sottile chitarra acustica di Tommy Emmanuel, canta di essersi separato da una persona cara "troppo presto". Il bridge dispone di un assolo di armonica che mette in evidenza l'essenza folk-blues del brano, prima che Jackson ritorni con una strofa finale sul "non permettere che il destino controlli la [sua] anima". Si tratta di una bella canzone dolceamara che bilancia perfettamente la speranza e il rimpianto, la solitudine e il desiderio di riconciliazione. Nonostante l'enorme celebrità di Jackson, "Much Too Soon" ricorda che dietro ciò che i mezzi di comunicazione hanno costruito c'era un essere umano.

Conclusione:

Chiamatelo un collage, un'approssimazione o un omaggio. Oppure chiamatelo, come molti dei collaboratori di Michael hanno fatto: "un lavoro d'amore". Questo sentimento brilla certo in tutto il disco. Ma ovviamente, questo non è l'esatto album che Jackson avrebbe creato. Per una serie di ragioni molti brani a cui Jackson stava lavorando durante i suoi ultimi anni non sono sulla lista delle tracce (compresi quelli con will.i.am). Inoltre, le parti vocali, in particolare su un paio di "brani Cascio" non sono sempre all'altezza della tipica forza e vitalità di Jackson, portando alcuni a etichettarli come "falsi". Fino a quando un'analisi forense o qualche altra prova concreta dimostri il contrario questa teoria del complotto non sta in piedi per me - soprattutto dopo aver sentito le versioni ultime dell'album su diffusori molto buoni. Ma di tanto in tanto, le libertà creative adottate sembrano discutibili, o per lo meno, inspiegabili. Per i puristi (me compreso), sarebbe bello, in aggiunta alle versioni dell'album, avere alcune di queste canzoni come sono state sentite l'ultima volta da Michael - proprio come è stato bello vedere Michael "non mediato" in This Is It.

Ma la linea di fondo è questa: "Michael" contiene del nuovo materiale molto impressionante. Uno dei compiti della Jackson's Estate è di estendere la sua eredità alle nuove generazioni di ascoltatori e questo album probabilmente ci riesce. Con dieci canzoni, è un album vario, quasi stile anni '80 - il che significa che i fan hanno molte più canzoni da attendere con ansia. Nel frattempo, canzoni come "Hollywood Tonight", "Monster", "Behind the Mask", e "Much Too Soon" rappresentano aggiunte eccellenti ad un catalogo già leggendario.



Si ringrazia 4everMJJ per la traduzione.^^
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"It was not Michael Jackson's time to go. Michael Jackson is not here today because of the negligence and reckless acts of Dr. Murray."

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Messaggio da [MICHAEL] » 14 dicembre 2010, 17:36

Vi posto quella che è la miglior recensione che ho letto sin'ora sull'album:

Traduzione della recensione di Joe Vogel sull'Huffington


Lo scorso venerdì ho ascoltato l'attesissimo album postumo di Michael Jackson, "Michael" (Epic), che uscirà nei negozi degli Stati Uniti il 14 dicembre. Avevo molte domande in mente, non solo sulla musica stessa, ma sul processo. Come sono stati selezionati i brani? Quanto erano alterati o impreziositi? E qual era il risultato finale?

Le opere postume sono notoriamente difficili. Ci sono essenzialmente due approcci filosofici: 1) presentare il materiale in pratica come è stato trovato o, 2) cercare di completare la visione dell'artista sulla base di istruzioni e/o intuizioni. In entrambi ci sono delle sfide uniche e delle complicazioni.

Per il documentario del 2009, This Is It, l'estate di Michael Jackson ha optato per il primo approccio. Il pubblico di tutto il mondo ha assistito alle prove di quello che sarebbe stato un concerto spettacolo senza precedenti. A quel tempo, alcuni si lamentavano che Jackson avrebbe voluto che la gente vedesse solo il risultato finale. Era un perfezionista che dava tutto per uno spettacolo, nel filmato, però, spesso conservava la sua voce, correggeva i suoi passi di danza e gli errori. Eppure c'era qualcosa di innegabilmente avvincente e illuminante nel guardare l'artista al lavoro. E' stato tragico, naturalmente, che la sua visione completa non sia mai stata realizzata. Ma per molti spettatori il cantante è stato umanizzato, anche perché mostrava il suo straordinario talento.

Con questo primo album postumo, tuttavia, è stato preso un approccio diverso. Tutte le canzoni sono state completate entro l'anno passato da vari collaboratori e custodi - che vanno da Teddy Riley a Neff-U al co-esecutore dell'estate John McClain. Michael, ha detto la sua estate, ha lasciato una "mappa" e sentivano l'obbligo di finire ciò che aveva iniziato. E' stata una decisione rischiosa che ha provocato una reazione grave tra molti dei fans di Jackson. Una controversia simile c'è stata nel 1995, quando Paul, George e Ringo hanno "finito", due brani di John Lennon ("Free as a Bird" e "Real Love") sotto il segno dei Beatles. Per alcuni fan, non potrà mai essere un "autentico" brano Beatles senza la piena partecipazione di Lennon. Allo stesso modo, non importa quanto strettamente Akon, Lenny Kravitz e altri abbiano lavorato con Jackson, possono intuire completamente quello che lui avrebbe voluto su una determinata traccia?

In alcuni casi, Jackson ha effettivamente lasciato note molto specifiche e istruzioni. Inoltre è ben noto a chi ha familiarità con il suo processo artistico che egli spesso tornava su brani dalle sessioni dell'album precedente e li aggiornava. Le versioni di "Blood on the Dance Floor", "They Don't Care About Us" e "Earth Song", per esempio, erano tutte originariamente registrate durante le sessioni di "Dangerous", ma Jackson ha continuato a sperimentare con ciascuna di queste canzoni per anni fino a che non ha sentito che erano pronte. Una canzone di Michael Jackson non è mai definitiva fino a quando non va a finire in un album studio ufficiale.

Questo trattamento "di ritorno" è essenzialmente quello che i suoi collaboratori hanno cercato di fare su "Michael". Volevano rendere queste tracce più fresche, vivaci e corrispondenti possibile, pensando che questo è quello che Jackson avrebbe voluto. Naturalmente, alla fine, dal momento che nessuno di loro è Michael Jackson, il meglio che potevano fare è approssimativo. L'album, perciò, è una creazione ibrida. A volte si sente davvero ispirato e molto vicino a quello che Michael stesso avrebbe fatto; altre volte si percepisce un po' più come un omaggio, simile al remix di Thriller 25.

Gran parte di questo probabilmente non sarà nemmeno registrato dall'ascoltatore medio, che semplicemente ascolta la musica e decide se gli piace o no.

Ma dato che Michael Jackson è uno dei più importanti artisti del secolo scorso la questione di quanto modificare il lavoro da lui lasciato è molto importante. Per quanto sorprendente sia la nuova versione di "Behind the Mask", per esempio, non è l'ultima versione a cui Michael ha lavorato nei primi anni '80. Almeno per documentare la storia, quindi, sarebbe utile rilasciare gli originali/demo (forse come bonus track o album integrativo), anche se non sono perfettamente rifiniti o aggiornati.

Dopo questa prefazione vado avanti con la mia recensione del disco che, nel complesso, è davvero un esperienza di ascolto emozionante e divertente. Infatti, nonostante tutte le controversie sulla sua autenticità, ascoltando canzone per canzone dell'album, la presenza di Jackson è innegabile. Le sue abitudini, le sue ossessioni, la sua versatilità e il suo genio sono in mostra ad ogni cambio.

Chi altro poteva muoversi così, senza soluzione di continuità, dall'inno sociale alla discoteca, dall'hip hop al rock cosmico, dal vintage funk alla struggente ballata? Chi oltre a Michael Jackson avrebbe fatto seguire ad una canzone d'amore tenera una critica tagliente sui media? A un edificante vangelo una polemica feroce sulla mostruosità della cultura di Hollywood?

Questa, in definitiva, è la qualità più importante di "Michael" : ci si sente Michael.

All'estate e alla Sony dovrebbe essere riconosciuto il merito di aver mantenuto gran parte del nervosismo e dell'eclettismo di Jackson anche se potevano aver facilmente optato per una linea più tradizionale. (dopo tutto il subbuglio per "Breaking News", ho pensato che fosse una dichiarazione piuttosto audace in termini di target di testo).

L'album contiene anche alcuni bei tocchi naturali, compreso il beatboxing incredibilmente dinamico di Jackson (messo più in evidenza su "Hollywood Tonight") e un messaggio telefonico di introduzione in "(I Like) The Way You Love Me", in cui Jackson spiega la composizione della canzone per il collaboratore di lunga data, Brad Buxer. Il punto di questi esempi è che Jackson, l'artista e la persona, non viene inghiottito in una "over-produzione", come qualcuno temeva. Nonostante i suoi limiti, dalla linea di apertura ("Questa vita non dura per sempre ...") a quella di chiusura ("Credo di aver imparato la lezione e troppo presto"), si evolve un'immagine molto intima, autentica, umanizzata.

Qui di seguito, è la mia recensione canzone per canzone:

Hold My Hand

Semplice ma potente, canzone d'amore canzone che diventa inno sociale. In realtà sono stupito che non stia meglio in classifica negli Stati Uniti, ma forse cambierà quando uscirà il video e le vacanze si avvicineranno.

Hollywood Tonight

Sicuramente un punto culminante dell'album. Il brano inizia con un inquietante coro da chiesa gotica, prima di trasformarsi in un energetico "dance stomper". Non mi hanno troppo appassionato le parti parlate (eseguite dal nipote, Taryll Jackson), ma chiaramente c'erano parti nella canzone che Michael non aveva ancora riempito. La traccia presenta Michael in una particolare voce profonda, e si conclude con un fischio stile militare. Come Ellen ha fatto vedere nel suo show la scorsa settimana, la canzone farà muovere la gente.

Keep Your Head Up

Narra la vita di una donna normale "che cerca la speranza nelle promesse vuote". La canzone è molto adatta al clima economico attuale e probabilmente in sintonia con molti ascoltatori. La seconda metà del brano offre un crescendo classico di MJ, con il coro gospel che fornisce la molla e la forza di cui la donna ha bisogno per andare avanti. (I fan saranno felici di sapere che le parti di "Earth Song" sentite su una versione trapelata della traccia sono state rimosse.)

(I Like) The Way You Love Me

Nuova grande produzione di Neff-U che è stata attivamente discussa e trasformata con Michael a Los Angeles (il demo originale è apparso sul cofanetto del 2004, Michael Jackson: The Ultimate Collection ). La nuova versione conserva tutto il fascino dell'originale mentre si iniettano alcuni nuovi elementi, tra cui nuovo pianoforte, basso, archi ed effetti vocali.

Monster

Una traccia tagliente e ritmica che colpisce forse più forte di ogni canzone dell'album. Dispone di un assolo rap di 50 Cent, la chitarra di Orianthi e la produzione eccellente di Teddy Riley. Jackson mette allo specchio la società e ci chiede di osservare il riflesso distorto; non ho potuto fare a meno di immaginare la scena raccapricciante dei paparazzi che spingono le loro telecamere contro l'ambulanza che lo porta in ospedale. "Dovunque ti giri c'è un mostro", canta. "I paparazzi ti hanno spaventato come un mostro." Alcuni critici continuano a definire canzoni come questa come insignificante "delirio" e "paranoia", ma questa è un'abile critica sociale per coloro che guardano oltre la superficie. Ha tutte le caratteristiche di un singolo di successo.

Best of Joy

Una fresca ballata mid-tempo, il falsetto di Jackson è spontaneo come non mai mentre canta promesse ad una persona cara. Registrato a Los Angeles nel 2009, questo è stato uno dei suoi ultimi brani e lui sembra ancora fantastico.

Breaking News

La canzone sarà probabilmente per sempre legata alle polemiche che circondano la sua voce. Eppure, nonostante la reazione negativa, il contenuto della canzone è classico di Michael Jackson, seguendo la tradizione di brani anti-media come "Leave Me Alone," Tabloid Junkie ", e" Privacy". L'uso ripetuto del nome,"Michael Jackson", mette in luce il modo in cui il suo nome è stato spersonalizzato - si tratta semplicemente di una costruzione dei media, un "uomo nero" da cui il vero Michael si sente distaccato. Il modo esagerato in cui il nome è pronunciato prende in giro scherzosamente il modo in cui i media lo sfruttano per l'effetto sensazionale. Mentre la forza e la chiarezza della voce evidentemente non sono all'altezza dello standard di Jackson, la canzone in sé è abbastanza buona. Il coro armonizzato è accattivante e memorabile. Teddy Riley dona alla canzone un nuovo splendore, ma fedele. Si può facilmente immaginare la canzone come un outtake delle sessioni di "Dangerous" o "HIStory".

(I Can't Make It) Another Day

Originariamente registrata da Jackson e Lenny Kravitz nel 1999 al leggendario Marvin's Room Studio, sulla traccia Michael convoca un potere cosmico su un robusto, beat funk industriale e un coro in crescita. Questo è un esempio, tuttavia, della nuova versione che suona più come un tributo di Kravitz a Jackson, piuttosto che un brano di Jackson. In originale, la voce di Jackson è meno sopraffatta dalla batteria e dalla chitarra, che gli permette di trasmettere l'intero mistero e la meraviglia dei testi. L'aggiornamento di Kravitz non è troppo diverso, ma sufficiente a cambiare l'atmosfera della canzone. E ancora rock, ma in un modo diverso rispetto all'originale.

Behind the Mask

"Behind the Mask" era originariamente prevista per Thriller , ma a quanto riferito lasciata fuori a causa di una disputa per i crediti della canzone. Ne è stata poi fatta una cover dal tastierista di Jackson, Greg Phillinganes, e da Eric Clapton. Se Jackson lo avesse pubblicato nel 1982, l'eccentrico adattamento della Yellow Magic Orchestra probabilmente sarebbe stato un grande successo. L'esecutore dell'estate John McClain ha aggiornato abilmente questa nuova versione, rendendo il suono nuovo e retrò allo stesso tempo. E' sicuramente uno dei punti forti dell'album. Eppure, molti fan saranno probabilmente ansiosi di sentire quei classici fogli di synth e la produzione degli anni '80 sulla demo originale. Modernizzare la produzione la rende più adeguata all'album, anche se non è chiaro se Jackson prevedeva di aggiornare la traccia.

Much Too Soon

Una scelta eccellente per terminare l'album, "Much Too Soon" mette in mostra la capacità di Jackson come cantautore dall'effetto magnifico. Una espressione squisita di perdita e nostalgia, sta spalla a spalla con alcune delle migliori ballate folk dei Carpenters e dei Beatles. Il testo è quasi come leggere una poesia di W.B. Yeats.

Il brano fu scritto da Jackson nel 1981 e rivisitato più volte nel corso degli anni. La voce su questa versione è stata registrata nel 1994 al The Hit Factory durante le sessioni di HIStory. È stato originariamente progettato e mixato da Bruce Swedien (questa versione è trapelata online un paio di settimane fa), la versione dell'album, con la fisarmonica e gli archi più prominenti, è stata riprodotta per l'album "Michael" dal co-esecutore dell'estate John McClain.

Nella canzone, un desolato Jackson, accompagnato dalla sottile chitarra acustica di Tommy Emmanuel, canta di essersi separato da una persona cara "troppo presto". Il bridge dispone di un assolo di armonica che mette in evidenza l'essenza folk-blues del brano, prima che Jackson ritorni con una strofa finale sul "non permettere che il destino controlli la [sua] anima". Si tratta di una bella canzone dolceamara che bilancia perfettamente la speranza e il rimpianto, la solitudine e il desiderio di riconciliazione. Nonostante l'enorme celebrità di Jackson, "Much Too Soon" ricorda che dietro ciò che i mezzi di comunicazione hanno costruito c'era un essere umano.

Conclusione:

Chiamatelo un collage, un'approssimazione o un omaggio. Oppure chiamatelo, come molti dei collaboratori di Michael hanno fatto: "un lavoro d'amore". Questo sentimento brilla certo in tutto il disco. Ma ovviamente, questo non è l'esatto album che Jackson avrebbe creato. Per una serie di ragioni molti brani a cui Jackson stava lavorando durante i suoi ultimi anni non sono sulla lista delle tracce (compresi quelli con will.i.am). Inoltre, le parti vocali, in particolare su un paio di "brani Cascio" non sono sempre all'altezza della tipica forza e vitalità di Jackson, portando alcuni a etichettarli come "falsi". Fino a quando un'analisi forense o qualche altra prova concreta dimostri il contrario questa teoria del complotto non sta in piedi per me - soprattutto dopo aver sentito le versioni ultime dell'album su diffusori molto buoni. Ma di tanto in tanto, le libertà creative adottate sembrano discutibili, o per lo meno, inspiegabili. Per i puristi (me compreso), sarebbe bello, in aggiunta alle versioni dell'album, avere alcune di queste canzoni come sono state sentite l'ultima volta da Michael - proprio come è stato bello vedere Michael "non mediato" in This Is It.

Ma la linea di fondo è questa: "Michael" contiene del nuovo materiale molto impressionante. Uno dei compiti della Jackson's Estate è di estendere la sua eredità alle nuove generazioni di ascoltatori e questo album probabilmente ci riesce. Con dieci canzoni, è un album vario, quasi stile anni '80 - il che significa che i fan hanno molte più canzoni da attendere con ansia. Nel frattempo, canzoni come "Hollywood Tonight", "Monster", "Behind the Mask", e "Much Too Soon" rappresentano aggiunte eccellenti ad un catalogo già leggendario.



Si ringrazia 4everMJJ per la traduzione.^^
critica talmente carina da sembrare finta... :-) :-) (rispetto a quelle che ci hanno propinato per anni)

Daniele/MMi

ste
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Messaggio da ste » 14 dicembre 2010, 23:06

DarkAryn ha scritto:Vi posto quella che è la miglior recensione che ho letto sin'ora sull'album:

Traduzione della recensione di Joe Vogel sull'Huffington


Lo scorso venerdì ho ascoltato l'attesissimo album postumo di Michael Jackson, "Michael" (Epic), che uscirà nei negozi degli Stati Uniti il 14 dicembre. Avevo molte domande in mente, non solo sulla musica stessa, ma sul processo. Come sono stati selezionati i brani? Quanto erano alterati o impreziositi? E qual era il risultato finale?

Le opere postume sono notoriamente difficili. Ci sono essenzialmente due approcci filosofici: 1) presentare il materiale in pratica come è stato trovato o, 2) cercare di completare la visione dell'artista sulla base di istruzioni e/o intuizioni. In entrambi ci sono delle sfide uniche e delle complicazioni.

Per il documentario del 2009, This Is It, l'estate di Michael Jackson ha optato per il primo approccio. Il pubblico di tutto il mondo ha assistito alle prove di quello che sarebbe stato un concerto spettacolo senza precedenti. A quel tempo, alcuni si lamentavano che Jackson avrebbe voluto che la gente vedesse solo il risultato finale. Era un perfezionista che dava tutto per uno spettacolo, nel filmato, però, spesso conservava la sua voce, correggeva i suoi passi di danza e gli errori. Eppure c'era qualcosa di innegabilmente avvincente e illuminante nel guardare l'artista al lavoro. E' stato tragico, naturalmente, che la sua visione completa non sia mai stata realizzata. Ma per molti spettatori il cantante è stato umanizzato, anche perché mostrava il suo straordinario talento.

Con questo primo album postumo, tuttavia, è stato preso un approccio diverso. Tutte le canzoni sono state completate entro l'anno passato da vari collaboratori e custodi - che vanno da Teddy Riley a Neff-U al co-esecutore dell'estate John McClain. Michael, ha detto la sua estate, ha lasciato una "mappa" e sentivano l'obbligo di finire ciò che aveva iniziato. E' stata una decisione rischiosa che ha provocato una reazione grave tra molti dei fans di Jackson. Una controversia simile c'è stata nel 1995, quando Paul, George e Ringo hanno "finito", due brani di John Lennon ("Free as a Bird" e "Real Love") sotto il segno dei Beatles. Per alcuni fan, non potrà mai essere un "autentico" brano Beatles senza la piena partecipazione di Lennon. Allo stesso modo, non importa quanto strettamente Akon, Lenny Kravitz e altri abbiano lavorato con Jackson, possono intuire completamente quello che lui avrebbe voluto su una determinata traccia?

In alcuni casi, Jackson ha effettivamente lasciato note molto specifiche e istruzioni. Inoltre è ben noto a chi ha familiarità con il suo processo artistico che egli spesso tornava su brani dalle sessioni dell'album precedente e li aggiornava. Le versioni di "Blood on the Dance Floor", "They Don't Care About Us" e "Earth Song", per esempio, erano tutte originariamente registrate durante le sessioni di "Dangerous", ma Jackson ha continuato a sperimentare con ciascuna di queste canzoni per anni fino a che non ha sentito che erano pronte. Una canzone di Michael Jackson non è mai definitiva fino a quando non va a finire in un album studio ufficiale.

Questo trattamento "di ritorno" è essenzialmente quello che i suoi collaboratori hanno cercato di fare su "Michael". Volevano rendere queste tracce più fresche, vivaci e corrispondenti possibile, pensando che questo è quello che Jackson avrebbe voluto. Naturalmente, alla fine, dal momento che nessuno di loro è Michael Jackson, il meglio che potevano fare è approssimativo. L'album, perciò, è una creazione ibrida. A volte si sente davvero ispirato e molto vicino a quello che Michael stesso avrebbe fatto; altre volte si percepisce un po' più come un omaggio, simile al remix di Thriller 25.

Gran parte di questo probabilmente non sarà nemmeno registrato dall'ascoltatore medio, che semplicemente ascolta la musica e decide se gli piace o no.

Ma dato che Michael Jackson è uno dei più importanti artisti del secolo scorso la questione di quanto modificare il lavoro da lui lasciato è molto importante. Per quanto sorprendente sia la nuova versione di "Behind the Mask", per esempio, non è l'ultima versione a cui Michael ha lavorato nei primi anni '80. Almeno per documentare la storia, quindi, sarebbe utile rilasciare gli originali/demo (forse come bonus track o album integrativo), anche se non sono perfettamente rifiniti o aggiornati.

Dopo questa prefazione vado avanti con la mia recensione del disco che, nel complesso, è davvero un esperienza di ascolto emozionante e divertente. Infatti, nonostante tutte le controversie sulla sua autenticità, ascoltando canzone per canzone dell'album, la presenza di Jackson è innegabile. Le sue abitudini, le sue ossessioni, la sua versatilità e il suo genio sono in mostra ad ogni cambio.

Chi altro poteva muoversi così, senza soluzione di continuità, dall'inno sociale alla discoteca, dall'hip hop al rock cosmico, dal vintage funk alla struggente ballata? Chi oltre a Michael Jackson avrebbe fatto seguire ad una canzone d'amore tenera una critica tagliente sui media? A un edificante vangelo una polemica feroce sulla mostruosità della cultura di Hollywood?

Questa, in definitiva, è la qualità più importante di "Michael" : ci si sente Michael.

All'estate e alla Sony dovrebbe essere riconosciuto il merito di aver mantenuto gran parte del nervosismo e dell'eclettismo di Jackson anche se potevano aver facilmente optato per una linea più tradizionale. (dopo tutto il subbuglio per "Breaking News", ho pensato che fosse una dichiarazione piuttosto audace in termini di target di testo).

L'album contiene anche alcuni bei tocchi naturali, compreso il beatboxing incredibilmente dinamico di Jackson (messo più in evidenza su "Hollywood Tonight") e un messaggio telefonico di introduzione in "(I Like) The Way You Love Me", in cui Jackson spiega la composizione della canzone per il collaboratore di lunga data, Brad Buxer. Il punto di questi esempi è che Jackson, l'artista e la persona, non viene inghiottito in una "over-produzione", come qualcuno temeva. Nonostante i suoi limiti, dalla linea di apertura ("Questa vita non dura per sempre ...") a quella di chiusura ("Credo di aver imparato la lezione e troppo presto"), si evolve un'immagine molto intima, autentica, umanizzata.

Qui di seguito, è la mia recensione canzone per canzone:

Hold My Hand

Semplice ma potente, canzone d'amore canzone che diventa inno sociale. In realtà sono stupito che non stia meglio in classifica negli Stati Uniti, ma forse cambierà quando uscirà il video e le vacanze si avvicineranno.

Hollywood Tonight

Sicuramente un punto culminante dell'album. Il brano inizia con un inquietante coro da chiesa gotica, prima di trasformarsi in un energetico "dance stomper". Non mi hanno troppo appassionato le parti parlate (eseguite dal nipote, Taryll Jackson), ma chiaramente c'erano parti nella canzone che Michael non aveva ancora riempito. La traccia presenta Michael in una particolare voce profonda, e si conclude con un fischio stile militare. Come Ellen ha fatto vedere nel suo show la scorsa settimana, la canzone farà muovere la gente.

Keep Your Head Up

Narra la vita di una donna normale "che cerca la speranza nelle promesse vuote". La canzone è molto adatta al clima economico attuale e probabilmente in sintonia con molti ascoltatori. La seconda metà del brano offre un crescendo classico di MJ, con il coro gospel che fornisce la molla e la forza di cui la donna ha bisogno per andare avanti. (I fan saranno felici di sapere che le parti di "Earth Song" sentite su una versione trapelata della traccia sono state rimosse.)

(I Like) The Way You Love Me

Nuova grande produzione di Neff-U che è stata attivamente discussa e trasformata con Michael a Los Angeles (il demo originale è apparso sul cofanetto del 2004, Michael Jackson: The Ultimate Collection ). La nuova versione conserva tutto il fascino dell'originale mentre si iniettano alcuni nuovi elementi, tra cui nuovo pianoforte, basso, archi ed effetti vocali.

Monster

Una traccia tagliente e ritmica che colpisce forse più forte di ogni canzone dell'album. Dispone di un assolo rap di 50 Cent, la chitarra di Orianthi e la produzione eccellente di Teddy Riley. Jackson mette allo specchio la società e ci chiede di osservare il riflesso distorto; non ho potuto fare a meno di immaginare la scena raccapricciante dei paparazzi che spingono le loro telecamere contro l'ambulanza che lo porta in ospedale. "Dovunque ti giri c'è un mostro", canta. "I paparazzi ti hanno spaventato come un mostro." Alcuni critici continuano a definire canzoni come questa come insignificante "delirio" e "paranoia", ma questa è un'abile critica sociale per coloro che guardano oltre la superficie. Ha tutte le caratteristiche di un singolo di successo.

Best of Joy

Una fresca ballata mid-tempo, il falsetto di Jackson è spontaneo come non mai mentre canta promesse ad una persona cara. Registrato a Los Angeles nel 2009, questo è stato uno dei suoi ultimi brani e lui sembra ancora fantastico.

Breaking News

La canzone sarà probabilmente per sempre legata alle polemiche che circondano la sua voce. Eppure, nonostante la reazione negativa, il contenuto della canzone è classico di Michael Jackson, seguendo la tradizione di brani anti-media come "Leave Me Alone," Tabloid Junkie ", e" Privacy". L'uso ripetuto del nome,"Michael Jackson", mette in luce il modo in cui il suo nome è stato spersonalizzato - si tratta semplicemente di una costruzione dei media, un "uomo nero" da cui il vero Michael si sente distaccato. Il modo esagerato in cui il nome è pronunciato prende in giro scherzosamente il modo in cui i media lo sfruttano per l'effetto sensazionale. Mentre la forza e la chiarezza della voce evidentemente non sono all'altezza dello standard di Jackson, la canzone in sé è abbastanza buona. Il coro armonizzato è accattivante e memorabile. Teddy Riley dona alla canzone un nuovo splendore, ma fedele. Si può facilmente immaginare la canzone come un outtake delle sessioni di "Dangerous" o "HIStory".

(I Can't Make It) Another Day

Originariamente registrata da Jackson e Lenny Kravitz nel 1999 al leggendario Marvin's Room Studio, sulla traccia Michael convoca un potere cosmico su un robusto, beat funk industriale e un coro in crescita. Questo è un esempio, tuttavia, della nuova versione che suona più come un tributo di Kravitz a Jackson, piuttosto che un brano di Jackson. In originale, la voce di Jackson è meno sopraffatta dalla batteria e dalla chitarra, che gli permette di trasmettere l'intero mistero e la meraviglia dei testi. L'aggiornamento di Kravitz non è troppo diverso, ma sufficiente a cambiare l'atmosfera della canzone. E ancora rock, ma in un modo diverso rispetto all'originale.

Behind the Mask

"Behind the Mask" era originariamente prevista per Thriller , ma a quanto riferito lasciata fuori a causa di una disputa per i crediti della canzone. Ne è stata poi fatta una cover dal tastierista di Jackson, Greg Phillinganes, e da Eric Clapton. Se Jackson lo avesse pubblicato nel 1982, l'eccentrico adattamento della Yellow Magic Orchestra probabilmente sarebbe stato un grande successo. L'esecutore dell'estate John McClain ha aggiornato abilmente questa nuova versione, rendendo il suono nuovo e retrò allo stesso tempo. E' sicuramente uno dei punti forti dell'album. Eppure, molti fan saranno probabilmente ansiosi di sentire quei classici fogli di synth e la produzione degli anni '80 sulla demo originale. Modernizzare la produzione la rende più adeguata all'album, anche se non è chiaro se Jackson prevedeva di aggiornare la traccia.

Much Too Soon

Una scelta eccellente per terminare l'album, "Much Too Soon" mette in mostra la capacità di Jackson come cantautore dall'effetto magnifico. Una espressione squisita di perdita e nostalgia, sta spalla a spalla con alcune delle migliori ballate folk dei Carpenters e dei Beatles. Il testo è quasi come leggere una poesia di W.B. Yeats.

Il brano fu scritto da Jackson nel 1981 e rivisitato più volte nel corso degli anni. La voce su questa versione è stata registrata nel 1994 al The Hit Factory durante le sessioni di HIStory. È stato originariamente progettato e mixato da Bruce Swedien (questa versione è trapelata online un paio di settimane fa), la versione dell'album, con la fisarmonica e gli archi più prominenti, è stata riprodotta per l'album "Michael" dal co-esecutore dell'estate John McClain.

Nella canzone, un desolato Jackson, accompagnato dalla sottile chitarra acustica di Tommy Emmanuel, canta di essersi separato da una persona cara "troppo presto". Il bridge dispone di un assolo di armonica che mette in evidenza l'essenza folk-blues del brano, prima che Jackson ritorni con una strofa finale sul "non permettere che il destino controlli la [sua] anima". Si tratta di una bella canzone dolceamara che bilancia perfettamente la speranza e il rimpianto, la solitudine e il desiderio di riconciliazione. Nonostante l'enorme celebrità di Jackson, "Much Too Soon" ricorda che dietro ciò che i mezzi di comunicazione hanno costruito c'era un essere umano.

Conclusione:

Chiamatelo un collage, un'approssimazione o un omaggio. Oppure chiamatelo, come molti dei collaboratori di Michael hanno fatto: "un lavoro d'amore". Questo sentimento brilla certo in tutto il disco. Ma ovviamente, questo non è l'esatto album che Jackson avrebbe creato. Per una serie di ragioni molti brani a cui Jackson stava lavorando durante i suoi ultimi anni non sono sulla lista delle tracce (compresi quelli con will.i.am). Inoltre, le parti vocali, in particolare su un paio di "brani Cascio" non sono sempre all'altezza della tipica forza e vitalità di Jackson, portando alcuni a etichettarli come "falsi". Fino a quando un'analisi forense o qualche altra prova concreta dimostri il contrario questa teoria del complotto non sta in piedi per me - soprattutto dopo aver sentito le versioni ultime dell'album su diffusori molto buoni. Ma di tanto in tanto, le libertà creative adottate sembrano discutibili, o per lo meno, inspiegabili. Per i puristi (me compreso), sarebbe bello, in aggiunta alle versioni dell'album, avere alcune di queste canzoni come sono state sentite l'ultima volta da Michael - proprio come è stato bello vedere Michael "non mediato" in This Is It.

Ma la linea di fondo è questa: "Michael" contiene del nuovo materiale molto impressionante. Uno dei compiti della Jackson's Estate è di estendere la sua eredità alle nuove generazioni di ascoltatori e questo album probabilmente ci riesce. Con dieci canzoni, è un album vario, quasi stile anni '80 - il che significa che i fan hanno molte più canzoni da attendere con ansia. Nel frattempo, canzoni come "Hollywood Tonight", "Monster", "Behind the Mask", e "Much Too Soon" rappresentano aggiunte eccellenti ad un catalogo già leggendario.



Si ringrazia 4everMJJ per la traduzione.^^
E' stato un piacere leggere questa recensione, grazie.
RICORDO ANCORA COME SE FOSSE IERI, IO, ANCORA UN "NANETTO" CON IN MANO IL 45 GIRI DI BILLIE JEAN E IL VISO TRISTE...MI ERA APPENA STATO VIETATO DI SENTIRLO, PERCHE' PRIMA I MIEI GENITORI DOVEVANO SENTIRE L'INTERO LP DI OFF THE WALL....

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Messaggio da nellomj » 19 dicembre 2010, 17:20

Da oggi ho la mia copia.
Inizierò a scrivere le mie impressioni, ma devo subito annotare che dopo l'ascolto in macchina, al PC e al superstereo di casa... penso che per questo disco non bastino i voti classici. Alza l'asticella della qualità ad un altro livello, come ci ha sempre abituati Michael. E nonostante tutte le polemiche chi ci ha lavorato ha fatto un lavoro incredibile. Lo standard della perfezione è arrivato tra noi?
Make that change!

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Messaggio da nellomj » 22 dicembre 2010, 0:29

Album: MICHAEL
Premetto che quest'album mi ha fatto cambiare il modo di vedere tante cose. Non giudicherò più in maniera "assoluta" una canzone o un disco solo con l'ascolto online di canzoni la cui provenienza è dubbia e con qualità mediocre. Questo disco ne è la dimostrazione. Grazie anche per questo Michael 8) .

HOLD MY HAND (DUETTO CON AKON)
(Scritta da Aliaune Thiam, Giorgio Tuinfort, Claude Kelly)
Quando uscì online un paio di anni fa, non ne faccio un mistero, la definii una canzonetta. Dopo l'ascolto su disco il mio giudizio si ribalta totalmente. E' una canzona ottima per l'apertura del disco, mi da un senso di leggerezza e la voce di Michael la sento così vicina da farlo sembrare accanto a noi. Come ha detto già qualcuno Akon non è il massimo del compagno di duetto, ma in questa song funziona benissimo.
"This life don't last forever, so tell me what we're waiting for"
Le parole che aprono questo disco che è destinato alla storia, per molte persone sono una premonizione, per me è Michael che ci sta indicando ancora una volta la strada da seguire...
VOTO: 9,5

HOLLYWOOD TONIGHT
(Scritta da Michael Jackson, Brad Buxer)
Ci troviamo di fronte ad un nuovo classico di Michael Jackson. Una canzone perfettamente jacksoniana con un intro corale e un ritmo che ti travolge fino alla fine. Anche il bridge di Taryll non stona e l'arrangiamento è perfetto. Un singolo perché di singolo si tratterà che porterà nella storia anche questo disco. La prima canzone che si merita la lode.
VOTO: 10+

KEEP YOUR HEAD UP

(Scritta da Michael Jackson, Eddie Cascio, James Porte)
Quando l'ho ascoltata la prima volta me ne sono subito innamorato. Un pezzo da pelle d'oca. E' vero è un pezzo R-kelliano quanto si vuole, ma bello da rimanere senza fiato. Avevo (sbagliandomi) una gran paura che la canzone che avevo ascoltato su internet con i sample di Earth song perdesse qualcosa appena ho saputo che sarebbero stati tolti. Invece la canzone riceve maggiore giustizia ed evita le inutili polemiche che ci sarebbero state. Michael ci regala delle parole che entrano nel cuore e il coro finale nel crescendo mi scioglie del tutto. Che bello anche ciò che Michael avrebbe detto: "I want to do a song that the whole world can sing and that motivates others to strive for greatness..."
VOTO: 10+

(I LIKE) THE WAY YOU LOVE ME
(Scritta da Michael Jackson)
L'inserimento di questa traccia che ha destato anche in questo caso polemiche, è il vero segno che quest'album non è stato fatto con i piedi, ma si è pensato alla qualità. Michael spesso non inseriva un pezzo finché non trovava l'arrangiamento giusto, il momento o il disco perfetto per una canzone. Con lo stesso criterio allora non avremmo mai dovuto ascoltare Earth Song perché era stata scartata.... Una canzone che Michael ha riarrangiato nel tempo, una canzone senza tempo. E' perfetta nella posizione in cui si trova nel disco, ho qualche dubbio sulla funzione che avrebbe come singolo.
VOTO: 9,5

MONSTER
(Scritta da Michael Jackson, Ediie Cascio, James Porte)
E' vero è un pezzo da subito orecchiabile e perfetto come secondo singolo. Non concordo con chi dice che non sia un pezzo destinato a rimanere tra i classici Jackson. Ha un tema ripetuto da Thriller, passando per Ghosts e Threatened... Mi ricordo che (forse anche li ingiustamente) ma Threatened fu l'unico 3 che diedi ad una canzone di Michael in un album che considerai il successore di Thriller del 2000. Non mi sembra che sfiguri accanto a queste canzoni. Peraltro io consideravo migliore Is it Scary a Ghost (con testo fotocopia). Tornando a Monster il testo è perfetto integrato nel disegno creato da Michael.
VOTO: 10

BEST OF JOY
(Scritta da Michael Jackson)
Canzoni come questa fanno fare il salto di qualità ad un disco (come Much too soon nel finale) e demarcano il confine tra un cantante ed un artista. Sono discorde ancora con molti. E' una canzone che mi sembra del tutto finita e perfetta anchessa così nel disco. Il fatto che sia cantata da Michael nel 2009 e con questa voce... è pura magia.
VOTO: 10+

BREAKING NEWS
(Scritta da Michael Jackson, Eddie Cascio, James Porte)
Beh al di là delle assurde polemiche Breaking news è un pezzo Bellissimo. Per niente banale e Teddy Riley ha fatto come sempre un gran lavoro. I primi 40 secondi che si ascoltarono nei giorni precedenti alla sua uscita integrale facevano già intravvedere le sue potenzialità, mantenute in pieno. Per me è già un classico, ed è stato perfetto come Street single. La giusta premessa a questo album. L'uscita come singolo darebbe un pò di scossa alla solita tiritera che si sente in radio. Breaking niiiiuuuuussssssssss
VOTO: 10

(I CAN'T MAKE IT) ANOTHER DAY
(Scritta da Lenny Kravitz)
Ohhhh! Quando ho saputo di questo pezzo... lacrime. Nel '98 quando Kravitz fece il suo disco FIVE e me lo regalarono, speravo che Michael potesse un giorno collaborare con questo artista. Mi sembrava perfetto come compagno di duetto e mi piaceva il fatto che il disco fosse stato interamente suonato, arrangiato e scritto da lui. E il pezzo in questione lascia il segno. Beh in tanti ci chiedavamo perché Michael non avesse più rifatto un bel pezzo Rock. Eccolo. Michael torna a graffiare con la sua voce che due canzoni dietro (BOJ) era dolce e con un perfetto falsetto. Una delle sue grandi doti. Il degno erede di Give into me. Speriamo in un altro singolo.
VOTO: 10+

BEHIND THE MASK
(Scritta da Michael Jackson, Chris Mosdell, Ryuichi Sakamoto)
Incredibile un pezzo già interpretato da grandi della musica e qui Michael li detronizza in un colpo solo. Interpretazione spettacolare, arrangiamento attuale e il live inserito al posto giusto senza invadere troppo la canzone. L'intro mi ricorda un live dei Dire Straits... la canto tutto il giorno. La lascerei come pezzo da scoprire nell'album. Perfetta.
VOTO: 10+

MUCH TOO SOON
(Scritta da Michael Jackson)
Be qui bisognerebbe essere poeti per descrivere questa canzone. Come dice Jodie Foster nel film Contact:"...non ci sono parole per descriverlo... è poesia". Una prova che gli scarti non devono per forza essere brutti.......... L'assomiglianza che avevo notato con The long and winding road è puramente in un punto. Nell'ascoltarla interamente in alta qualità è un'altra canzone senza tempo.
VOTO: 10+

MICHAEL
Il disco fa pienamente vedere che chi ha scelto le canzoni e le ha arrangiate non ha fatto solo un'operazione commerciale. Canzoni come TWYLM e BOJ e MTS sono state inserite per dare qualità al disco. Non mi è parso nemmeno per un attimo ascoltando il cd, che ci fossero dubbi su chi cantasse e nemmeno mi sembra che le canzoni siano state sistemate... Insomma qui mancano solo i video con Michael, per il resto è come se lui ci fosse e questo è il disco che ci voleva fare ascoltare (secondo me ovviamente). Per me questo potrebbe diventare un album classico della storia della musica, la lunghezza del disco è quella giusta, non ho mai saltato una canzone nell'ascoltarlo ed è ben equilibrato, forse uno dei più equilibrati che abbia mai sentito. Forse ciò che mancava ad Invincible nonostante sia un album che amo. Per me sarebbe assurdo non fare uscire come singoli KYHU, BN, HT e AD. Spero che il disco vada bene da far uscire tutte questi singoli. Io ho già la lista dei regali a posto con questo disco. A chi piace la musica non può rimanere impressionato da questo disco.
VOTO AL DISCO: 10+

LA COVER DI MICHAEL
VOTO: 10
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michael99
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Messaggio da michael99 » 22 dicembre 2010, 18:26

questi sono i miei voti-

hold my hand-10 ottimo sound è la mia preferita dell album
holliwood tonight-9 ottimo ritmo stile michael
keep your head up-9/10 è bellissima la voce di michael è stupenda
the way you love me-9 ottimo sound e ritmo
moonster-10 stupenda anke questa in stile michael
best of joy-9/10 molto bella in seguito credo che il mio voto aumenterà
breaking news-10 bellissima ottimo sound
another day-10 bellissima anche questa in stile michael
behind the mask-10 ottimo sound ma sono rimasto immobillizato nell introduzione del sassofono ed sono presenti gli urli della folla di bucarest 92
much too soon-10 bellissima mi commuogo ad ascoltarla




voto finale

10




ottimo album sono veramemte orgoglioso di michael i love you


thank you soo much
29-08-1958 Nasce una leggenda <3

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Davidejam
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Messaggio da Davidejam » 22 dicembre 2010, 20:41

michael99 ha scritto: another day-10 bellissima anche questa in stile michael
Mica tanto...di Michael nella muscia non c'è nulla se non a stento la voce perchè per il 90% è una canzone di Lenny Kravitz in tutto e per tutto.
A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio!

MirkoB
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Messaggio da MirkoB » 22 dicembre 2010, 22:12

mettero' la mia breve recensione;
premetto che sono favorevole al progetto, favorevole a mantenere alto in nome di michael con pezzi nuovi, e favorevole a non dimenticarlo ma con prodotti validi e l'album michael e' uno di questi.
Detto questo io devo dire che l'album scorre molto bene, noto un po' le canzoni di varie epoche messe insieme che danno l'idea di raccolta ma , cosa piu' importante, sento la presenza di Michael IN OGNI SINGOLA TRACCIA.
Alcuni particolari di michael (dai falsetti, ai sospiri, alle urla, all'accento....cose da fan) li sento tutti e quanto le canticchio ascoltandole sento lo stile inconfondibile di Michael.
l'album e' pieno di polemiche scatenate dalla famiglia che non ci prende un bocco e abboccate da alcuni fans che si fanno imbacuccare di fesserie o perlomeno giudicano senza prove. Avere dubbi si ma certezze no.
Per il resto dite quello che volete ma io credo che pezzi come HT, KYHU, MONSTER, BOJ, MTS e anche altri sicuramente Michael ce li avrebbe fatti ascoltare davvero, sono potenziali hit e non sarebbero rimaste nel cassetto, che poi ci sia altro materiale che avrebbe avuto la precedenza ok ma penso che questi brani sarebbero stati pubblicati.
Inoltre riferito alle polemiche non capisco proprio come si fa a non riconoscere lo stile di michael in monster o kyhu....incredibile.

HOLD MY HAND pezzo carino! l'interpretazione di michael e' perfetta...piu' alla akon che alla michael ma che cmq apprezzava. Buono ma niente di piu'. 7

HOLLYWOOD TONIGHT un classico! un michael in forma e un ritmo che non ti stacchi piu', davvero il pezzo forte del disco con il fischio finale e' geniale! Anche qui c'e' una modifica alla voce che puo' far nascere dubbi, ma non e' una canzone dei cascio quindi n on ci si pone nemmeno il problema :( .10

KEEP YOUR HEAD UP un altro classico alla Mj, io adoro questo pezzo questi finali gospel mi piacciono e la conzone mi fa stare bene. Un pezzo che michael ci avrebbe siicuramente regalato anche se avrei dato piu' forza al gospel finale ( e la prima versione su onternet ce l'aveva) .E' michael a cantare. 9

(I LIKE) THE WAY YOU LOVE ME un pezzo che non ho mai apprezzato e che un po' ho rivalutato. I nuovi suoni la rendono piu' fresca e la telefonata iniziale e' una bella idea. canzone pero' ripetitiva, noiosa e senza bridge. Un riempitivo o poco piu' .6,5

MONSTER una bomba! peccato la voce tubata ma la base, i ritmi, la melodia, il rap sta' tutto al punto giusto! la scarica di bassi nella perte di 50 cent e' micidiale e tutto il pezzo e' esplosivo pero' non ce la vedo molto in radio. Michael ce l'avrebbe regalata .10


BEST OF JOY ho cambiato idea su questo pezzo e qui si puo' dire che esce la vera classe! l'interpretazione e il falsetto sono eccellenti e si percepisce ascoltandola proprio la raffinatezza del pezzo. Troppo corta pero' . 8

BREAKING NEWS brano zeppo di inutili polemiche ma che effettivamente ha la voce piu' strana! per me influenzata anche dal fatto che michael si autocita nel pezzo e che sia stato il primissimo pezzo ad essere ascoltato dopo le polemiche di quei vermi della famiglia jakson. tornando al pezzo lo trovo molto energico, niente di innovativo ma pur sempre un bel pezzo degno di nota. teddy riley ha fatto un bel lavoro. 8

ANOTHER DAY bel pezzo rock stile kravitz ma con un eccellente interpretazione di michael. Si sente che il brano non e' finito in quanto ripetitivo e con i sample di 2bad remix alla fine che non mi piacciono. Per il resto a livello di musica e' ottimo. 8

BEHIND THE MASK a differenza di tutti a me questo pezzo piace ma non entusiasma. Voce troppo datata e tecnicamente ha i valori alti proppo forti la pronucia della s e simili da' fastidio all'udito. I samples live sono belli e pure il sax ma la vedo un po' stonata dentro l'album. Cmq un ottima canzone. Pensare che c'e' chi si lamenta che le canzoni dell'album sono troppo ritoccate e non come le voleva michael e poi adora BEHIND THE MASK che e' la piu' ritoccata dell'album...ba' :( .8

MUCH TOO SOON piccolo gioiello troppo corto ma veramente poesia in musica. i strumenti musicali sono perfetti cosi' come michael. 10

Nel complesso un bel disco da avere dove ho rivalutato pure la cover che e' davvero bella. L'avrei vista pero' adatta per un greatest hits e non per un album inedito pero' non stanca mai vederla.
C'e' molta ma molta spazzatura pop che deve inchinarsi a questo disco, pero' mi sento che non vendera' molto.
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Messaggio da xmoritz » 22 dicembre 2010, 22:32

Davidejam ha scritto:
michael99 ha scritto: another day-10 bellissima anche questa in stile michael
Mica tanto...di Michael nella muscia non c'è nulla se non a stento la voce perchè per il 90% è una canzone di Lenny Kravitz in tutto e per tutto.
Pensa che io invece mi sono lamentato che Lenny Kravitz si sente poco, che speravo in un duetto, che l'assolo di chitarra non si sente come dovrebbe, ecc.. :lol: :lol:
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Messaggio da [MICHAEL] » 23 dicembre 2010, 12:11

BREAKING NEWS brano zeppo di inutili polemiche ma che effettivamente ha la voce piu' strana! per me influenzata anche dal fatto che michael si autocita nel pezzo e che sia stato il primissimo pezzo ad essere ascoltato dopo le polemiche di quei vermi della famiglia jakson. tornando al pezzo lo trovo molto energico, niente di innovativo ma pur sempre un bel pezzo degno di nota. teddy riley ha fatto un bel lavoro. 8
Mi permetto di aggiungere una cosa. In realtà secondo me Michael non si autocita. E' sfuggito a molti secondo me il vero significato della canzone il cui soggetto è la "Breaking News", NON Michael. Tutti parlano di questo perchè l'ha fatto MICHAEL JACKSON, tutti scrivono di questo perchè viene da MICHAEL JACKSON, hanno solo bisogno di un'altra BREAKING NEWS. Non siamo di fronte ad una canzone stile TDCAU (Dove sono finiti i miei diritti), ma il tema è la stampa, quella che aspetta la breaking news, solo perchè viene da Michael Jackson. E' normale che sia cantata in terza persona se si fa caso al significato.

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Messaggio da Spidermike » 23 dicembre 2010, 13:45

L ha scritto:
La voce un filino diversa da solito
hi hi l'ottimismo è il profumo della vita LOL
che bella frase che hai scritto !!!! mamma mia quanto sei intelligente !!!!!! 8-) 8-)
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Messaggio da MirkoB » 23 dicembre 2010, 15:54

[MICHAEL] ha scritto:
BREAKING NEWS brano zeppo di inutili polemiche ma che effettivamente ha la voce piu' strana! per me influenzata anche dal fatto che michael si autocita nel pezzo e che sia stato il primissimo pezzo ad essere ascoltato dopo le polemiche di quei vermi della famiglia jakson. tornando al pezzo lo trovo molto energico, niente di innovativo ma pur sempre un bel pezzo degno di nota. teddy riley ha fatto un bel lavoro. 8
Mi permetto di aggiungere una cosa. In realtà secondo me Michael non si autocita. E' sfuggito a molti secondo me il vero significato della canzone il cui soggetto è la "Breaking News", NON Michael. Tutti parlano di questo perchè l'ha fatto MICHAEL JACKSON, tutti scrivono di questo perchè viene da MICHAEL JACKSON, hanno solo bisogno di un'altra BREAKING NEWS. Non siamo di fronte ad una canzone stile TDCAU (Dove sono finiti i miei diritti), ma il tema è la stampa, quella che aspetta la breaking news, solo perchè viene da Michael Jackson. E' normale che sia cantata in terza persona se si fa caso al significato.

Daniele/MMi
si quello ok, io mi riferivo al fatto che cmq MJ nella canzone canta il suo vero nome e fa strano sentito dalla sua voce...
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Messaggio da nellomj » 23 dicembre 2010, 21:44

E' un'impressione, ma quando dice MICHAEL JACKSON non è sovrapposta la voce di James Porte? o addirittura è solo lui a cantarla?
Make that change!

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Messaggio da [MICHAEL] » 23 dicembre 2010, 22:22

E' un'impressione, ma quando dice MICHAEL JACKSON non è sovrapposta la voce di James Porte? o addirittura è solo lui a cantarla?
I Cascio mi pare abbiano detto che nella strofa c'è il rinforzo di questo Porte...

Daniele/MMi

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