Riflettere sulla propria esistenza anche pensando a MJ
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Riflettere sulla propria esistenza anche pensando a MJ
Riporto sul forum una nota che ho scritto sul mio profilo facebook. Pensieri che ho piacere a condividere con voi. Per ovvi motivi.
.......
In questa nota voglio parlare delle passioni, delle emozioni che artisti o avventure ci regalano. E' sempre fondamentale assecondarle. Anche quando sembrano un pò pazze. E non è così scontato e banale come può sembrare. Quante volte abbiamo desistito dal farlo dissuasi dalla "presunta" difficoltà nello spostarsi o spaventati da un esborso economico che a conti fatti e a posteriori non era poi così clamoroso?
Perché, direte voi, te ne esci così? Beh perché certe cose non tornano più. MAI PIU'. Quando ero un ragazzino rimasi folgorato dalla musicassetta di BAD di Michael Jackson che si confermava artista più importante del momento. Ricordo di aver consumato quel nastro e penso a quanto mi esaltassi su quelle note. Non mi sarebbe mai passato per la testa di chiedere ai miei di accompagnarmi ad uno dei concerti che il RE avrebbe tenuto in Italia perché mi sembrava una cosa talmente grande - lontana per me da non poter "pretendere" così tanto.
Stesso discorso vale per la saga dei Rocky. Da bambino avrò visto cento volte il III e il IV (ma anche da adulto non meno) ma mai mi passò per la testa di farmi portare a vederlo al cinema, specie il 5° capitolo in cui avevo circa dieci anni. In questo caso la sorte però mi ha voluto fare un regalo. Tutti sapete che nel 2007 è uscito nella sale ROCKY BALBOA dove ho spinto con me al cinema per l'evento una dozzina di amici che in qualche modo schernivano la mia troppa esaltazione dell'evento. Giorni prima andammo con mia moglie alla prima di ROCKY BALBOA a Roma dove presenziava lo stesso Stallone che, aspettato alla transenne, mi strinse addirittura la mano. Fantastico. Piccole cose che rimangono. Anche in quel caso io stavo per andarmene mentre mia moglie mi convinse a rimanere: "vedrai che lo beccheremo" ed io: "ma no, ma che ti pare...." Emozioni che hanno rievocato la mia infanzia in cui spesso vedevo le cose più difficili. Forse anche adesso mi trascino un pò di questa brutta abitudine dietro anche se, devo dirvi, in minima parte (fortunatamente). Non è una critica diretta ai miei genitori, ci mancherebbe. La situazione di quel periodo, il tipo di "cultura sociale" spingevano a comportarsi in una data maniera. La "rigidità", la pignoleria di mio padre l'ho apprezzata e l'apprezzo perché posso dire di sentirmi una persona educata. Come le volte in cui con mia madre sono riuscito ad aprirmi e parlare anche di intimità. Tornando a tema e al titolo della nota quando ripenso alla morte di Michael mi rammarico di non aver mai assecondato questa mia passione e poco o nulla posso fare ora. Rammarico che aumenta ora che sto al termine del libro CIAO MICHAEL dell'amico Daniele Boerci che racconta come i ragazzi del fanclub "MICHAELMANIA" hanno fatto pazzie per seguire il loro mito in ogni angolo del pianeta. Parliamo ovviamente dell'eccesso opposto, ma la contrapposizione può far comprendere una volta di più come non sia COSI' DIFFICILE. Briciole rimangono e il ricordo di quei momenti in cui mi esaltavo davanti alla TV di fronte alle indimenticabili mosse del Re del Pop.
Bisogna mettere da parte la cultura della zia rompiscatole che ti dice: "statt'a casa che è megghio!"
Questo mi servirà da lezione per mia figlia. Cercherò di assecondare le sue passioni, non facendole mai conoscere il "vecchia-zia-pensiero".
AO
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In questa nota voglio parlare delle passioni, delle emozioni che artisti o avventure ci regalano. E' sempre fondamentale assecondarle. Anche quando sembrano un pò pazze. E non è così scontato e banale come può sembrare. Quante volte abbiamo desistito dal farlo dissuasi dalla "presunta" difficoltà nello spostarsi o spaventati da un esborso economico che a conti fatti e a posteriori non era poi così clamoroso?
Perché, direte voi, te ne esci così? Beh perché certe cose non tornano più. MAI PIU'. Quando ero un ragazzino rimasi folgorato dalla musicassetta di BAD di Michael Jackson che si confermava artista più importante del momento. Ricordo di aver consumato quel nastro e penso a quanto mi esaltassi su quelle note. Non mi sarebbe mai passato per la testa di chiedere ai miei di accompagnarmi ad uno dei concerti che il RE avrebbe tenuto in Italia perché mi sembrava una cosa talmente grande - lontana per me da non poter "pretendere" così tanto.
Stesso discorso vale per la saga dei Rocky. Da bambino avrò visto cento volte il III e il IV (ma anche da adulto non meno) ma mai mi passò per la testa di farmi portare a vederlo al cinema, specie il 5° capitolo in cui avevo circa dieci anni. In questo caso la sorte però mi ha voluto fare un regalo. Tutti sapete che nel 2007 è uscito nella sale ROCKY BALBOA dove ho spinto con me al cinema per l'evento una dozzina di amici che in qualche modo schernivano la mia troppa esaltazione dell'evento. Giorni prima andammo con mia moglie alla prima di ROCKY BALBOA a Roma dove presenziava lo stesso Stallone che, aspettato alla transenne, mi strinse addirittura la mano. Fantastico. Piccole cose che rimangono. Anche in quel caso io stavo per andarmene mentre mia moglie mi convinse a rimanere: "vedrai che lo beccheremo" ed io: "ma no, ma che ti pare...." Emozioni che hanno rievocato la mia infanzia in cui spesso vedevo le cose più difficili. Forse anche adesso mi trascino un pò di questa brutta abitudine dietro anche se, devo dirvi, in minima parte (fortunatamente). Non è una critica diretta ai miei genitori, ci mancherebbe. La situazione di quel periodo, il tipo di "cultura sociale" spingevano a comportarsi in una data maniera. La "rigidità", la pignoleria di mio padre l'ho apprezzata e l'apprezzo perché posso dire di sentirmi una persona educata. Come le volte in cui con mia madre sono riuscito ad aprirmi e parlare anche di intimità. Tornando a tema e al titolo della nota quando ripenso alla morte di Michael mi rammarico di non aver mai assecondato questa mia passione e poco o nulla posso fare ora. Rammarico che aumenta ora che sto al termine del libro CIAO MICHAEL dell'amico Daniele Boerci che racconta come i ragazzi del fanclub "MICHAELMANIA" hanno fatto pazzie per seguire il loro mito in ogni angolo del pianeta. Parliamo ovviamente dell'eccesso opposto, ma la contrapposizione può far comprendere una volta di più come non sia COSI' DIFFICILE. Briciole rimangono e il ricordo di quei momenti in cui mi esaltavo davanti alla TV di fronte alle indimenticabili mosse del Re del Pop.
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Re: Riflettere sulla propria esistenza anche pensando a MJ
Ciao Alessandro, sono d'accordo con quello che dici al 100 %! Ma ho citato questa parte perchè in alcuni di quei viaggi che hai letto sul Ciao Michael c'ero ankio e non vorrei che con quel "eccesso opposto" si pensasse che chi ha fatto quei viaggi aveva soldi a palate o tempo da perdere quando, almeno nel mio caso, non è così. Vengo anchio da una famiglia umile e ho fatto tanti sacrifici lavorando ore e ore per seguire Michael negli ultimi anni più che potevo. E avvolte i soldi risparmiati in mesi di lavoro andavano via nel giro di una settimana in questi viaggi. Ma, come giustamente dici anche tu, non me ne pento affatto! Anzi, tornando indietro lo rifarei!Alelila ha scritto:... Rammarico che aumenta ora che sto al termine del libro CIAO MICHAEL dell'amico Daniele Boerci che racconta come i ragazzi del fanclub "MICHAELMANIA" hanno fatto pazzie per seguire il loro mito in ogni angolo del pianeta. Parliamo ovviamente dell'eccesso opposto, ma la contrapposizione può far comprendere una volta di più come non sia COSI' DIFFICILE...
Come mi dice sempre mia mamma, che ha sempre assecondato questa mia passione essendo fan anche lei, mi tengo cari quei ricordi e non mi lamento se non ho potuto fare tanti altri viaggi come avrei voluto per vedere MJ, perchè so che c'è chi lo ha seguito una vita e per un motivo o per un'altro non lo ha mai visto dal vivo. Vi rispetto ma credetemi che dietro a quei viaggi da "pazzi" che qualcuno come me ha avuto la fortuna di fare ci sono dietro tante rinunce e sacrifici, e i soldi, almeno nel mio caso, non me li ha regalati nessuno. Come dice Max semplicemente abbiamo colto il fatidico "attimo fuggente"!
Ciao
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Che belle parole,Marty!!!!!Traspare l'amore viscerale che hai avuto nei confronti del nostro Re e a fans come te si deve mostrare stima e rispetto per aver sacrificato spesso tutto cio' che avevano per seguire Michael!!!!!E' vero...purtroppo ci sono fans che sono tali da tutta una vita ai quali non e' stato mai possibile conoscerlo o vederlo dal vivo...Almeno tu,come tanti altri,non vivrai mai di questo rimpianto..Conserva ogni momento,ogni emozione come un dono meraviglioso e soprattutto sii sempre fiero della tua dedizione al nostro Re,dei sacrifici che hai fatto o dei soldi che hai speso...Chi ha avuto la sfortuna di crescere in una famiglia che odiava Michael per motivi di fanatismo religioso,dovra' fare i conti per sempre con rimpianti che purtroppo non se ne andranno mai....
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Re: Riflettere sulla propria esistenza anche pensando a MJ
Ma chi l'ha detto scusa? Per eccesso opposto intendevo dire che non avrei certo preteso di andare dall'altro capo del mondo quando, in quel momento storico, sarebbe stato difficile per me arrivare anche allo stadio Flaminio. Dal libro traspare l'estrema semplicità, l'umiltà e i sacrifici che i protagonisti di quei viaggi hanno fatto... Non trasformiamo le cose.martymj ha scritto: .... in alcuni di quei viaggi che hai letto sul Ciao Michael c'ero ankio e non vorrei che con quel "eccesso opposto" si pensasse che chi ha fatto quei viaggi aveva soldi a palate o tempo da perdere quando, almeno nel mio caso, non è così.
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si puo' essere daccordo certo con quello che dici. Non sempre "cogliere l'attimo" è possibile e fattibile, per le piu' svariate ragioni. Spesso il non poterlo fare diventa frustrazione e tristezza, il poterlo fare motivo di vanto forse.... Se si è avuta la possibilità di partecipare od ottenere qualcosa che riteniamo importante è un dono che va condiviso con sincerità e preservato nel ricordo. Perchè nessuno te lo porterà via e avrai sempre qualcosa da raccontare ai tuoi figli, come quella volta che hai stretto la mano a Stallone. Chissà quanta gente avrebbe voluto farlo, chissà quanti ci hanno provato. Tu l'hai fatto. E a tua figlia racconterai di quella volta che hai aspettato ore alle transenne un attore non piu' giovanissimo che aveva fatto dei film lottando contro tutto e tutti. Lei non capirà, per lei Stallone sarà solo l'immagine di attore del passato, ma dal tuo racconto imparerà a credere nei sogni, piccoli o grandi che siano e a lavorare per realizzare i suoi. E allora la tua "stretta di mano" di molti anni prima avrà fatto grandi cose.
Certo dai rimpianti nessuno è esente. A volte meritati, a volte non ci si puo fare niente. Avrei voluto portare Simone ai concerti del This Is It. Avrei voluto fargli vedere cosa il suo papà sarebbe riuscito a fare in quei mesi. Avrei voluto farglielo incontrare e fargli vedere per cosa ho sempre lavorato duramente, fargli vedere che esisteva veramente, e non solo nei video o nelle canzoni. Non vedevo l'ora di dimostrargli che ci sono cose per cui vale la pena lottare, anche se le cose non vanno sempre bene. Sperò lo capirà comunque. Ma il fallimento rimane. Non essere riuscito a farglielo vedere in tempo. Ed è la cosa che mi dispiace di piu', piu' di non aver visto io i concerti. Stavolta sarebbe stata la "sua" occasione, non la mia. Ma si vede che non era destino.
Ancora oggi quando mi sento dire: "Questo non si puo' fare... " mi viene da pensare... "Ma lo stai dicendo a uno che ha incontrato Michael Jackson, la piu' grande superstar del pianeta, che con lui e per lui ha fatto cose che neanche avrebbe mai sognato di poter fare e realizzare... vieni a dire a me che non si puo' fare?"
Il che non vuol dire che "tutto" si possa fare. Ma che vale sempre la pena lavorare per realizzare i propri sogni, anche se piccoli, e magari poco importanti per gli altri. Con sincerità e sacrificio, solo così si ottengono dei risultati, senza scorciatoie.
E si avrà sempre qualcosa da raccontare ai nostri figli. Qualcosa che magari li farà rimanere a bocca aperta.
Daniele/MMi
Certo dai rimpianti nessuno è esente. A volte meritati, a volte non ci si puo fare niente. Avrei voluto portare Simone ai concerti del This Is It. Avrei voluto fargli vedere cosa il suo papà sarebbe riuscito a fare in quei mesi. Avrei voluto farglielo incontrare e fargli vedere per cosa ho sempre lavorato duramente, fargli vedere che esisteva veramente, e non solo nei video o nelle canzoni. Non vedevo l'ora di dimostrargli che ci sono cose per cui vale la pena lottare, anche se le cose non vanno sempre bene. Sperò lo capirà comunque. Ma il fallimento rimane. Non essere riuscito a farglielo vedere in tempo. Ed è la cosa che mi dispiace di piu', piu' di non aver visto io i concerti. Stavolta sarebbe stata la "sua" occasione, non la mia. Ma si vede che non era destino.
Ancora oggi quando mi sento dire: "Questo non si puo' fare... " mi viene da pensare... "Ma lo stai dicendo a uno che ha incontrato Michael Jackson, la piu' grande superstar del pianeta, che con lui e per lui ha fatto cose che neanche avrebbe mai sognato di poter fare e realizzare... vieni a dire a me che non si puo' fare?"
Il che non vuol dire che "tutto" si possa fare. Ma che vale sempre la pena lavorare per realizzare i propri sogni, anche se piccoli, e magari poco importanti per gli altri. Con sincerità e sacrificio, solo così si ottengono dei risultati, senza scorciatoie.
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THIS IS IT 8-)[MICHAEL] ha scritto:si puo' essere daccordo certo con quello che dici. Non sempre "cogliere l'attimo" è possibile e fattibile, per le piu' svariate ragioni. Spesso il non poterlo fare diventa frustrazione e tristezza, il poterlo fare motivo di vanto forse.... Se si è avuta la possibilità di partecipare od ottenere qualcosa che riteniamo importante è un dono che va condiviso con sincerità e preservato nel ricordo. Perchè nessuno te lo porterà via e avrai sempre qualcosa da raccontare ai tuoi figli, come quella volta che hai stretto la mano a Stallone. Chissà quanta gente avrebbe voluto farlo, chissà quanti ci hanno provato. Tu l'hai fatto. E a tua figlia racconterai di quella volta che hai aspettato ore alle transenne un attore non piu' giovanissimo che aveva fatto dei film lottando contro tutto e tutti. Lei non capirà, per lei Stallone sarà solo l'immagine di attore del passato, ma dal tuo racconto imparerà a credere nei sogni, piccoli o grandi che siano e a lavorare per realizzare i suoi. E allora la tua "stretta di mano" di molti anni prima avrà fatto grandi cose.
Certo dai rimpianti nessuno è esente. A volte meritati, a volte non ci si puo fare niente. Avrei voluto portare Simone ai concerti del This Is It. Avrei voluto fargli vedere cosa il suo papà sarebbe riuscito a fare in quei mesi. Avrei voluto farglielo incontrare e fargli vedere per cosa ho sempre lavorato duramente, fargli vedere che esisteva veramente, e non solo nei video o nelle canzoni. Non vedevo l'ora di dimostrargli che ci sono cose per cui vale la pena lottare, anche se le cose non vanno sempre bene. Sperò lo capirà comunque. Ma il fallimento rimane. Non essere riuscito a farglielo vedere in tempo. Ed è la cosa che mi dispiace di piu', piu' di non aver visto io i concerti. Stavolta sarebbe stata la "sua" occasione, non la mia. Ma si vede che non era destino.
Ancora oggi quando mi sento dire: "Questo non si puo' fare... " mi viene da pensare... "Ma lo stai dicendo a uno che ha incontrato Michael Jackson, la piu' grande superstar del pianeta, che con lui e per lui ha fatto cose che neanche avrebbe mai sognato di poter fare e realizzare... vieni a dire a me che non si puo' fare?"
Il che non vuol dire che "tutto" si possa fare. Ma che vale sempre la pena lavorare per realizzare i propri sogni, anche se piccoli, e magari poco importanti per gli altri. Con sincerità e sacrificio, solo così si ottengono dei risultati, senza scorciatoie.
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::: MICHAEL :::
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- Località: l'isola che non c'e'.....
che bellissime parole hai scritto Daniele...mi hanno toccata profondamente...[MICHAEL] ha scritto:si puo' essere daccordo certo con quello che dici. Non sempre "cogliere l'attimo" è possibile e fattibile, per le piu' svariate ragioni. Spesso il non poterlo fare diventa frustrazione e tristezza, il poterlo fare motivo di vanto forse.... Se si è avuta la possibilità di partecipare od ottenere qualcosa che riteniamo importante è un dono che va condiviso con sincerità e preservato nel ricordo. Perchè nessuno te lo porterà via e avrai sempre qualcosa da raccontare ai tuoi figli, come quella volta che hai stretto la mano a Stallone. Chissà quanta gente avrebbe voluto farlo, chissà quanti ci hanno provato. Tu l'hai fatto. E a tua figlia racconterai di quella volta che hai aspettato ore alle transenne un attore non piu' giovanissimo che aveva fatto dei film lottando contro tutto e tutti. Lei non capirà, per lei Stallone sarà solo l'immagine di attore del passato, ma dal tuo racconto imparerà a credere nei sogni, piccoli o grandi che siano e a lavorare per realizzare i suoi. E allora la tua "stretta di mano" di molti anni prima avrà fatto grandi cose.
Certo dai rimpianti nessuno è esente. A volte meritati, a volte non ci si puo fare niente. Avrei voluto portare Simone ai concerti del This Is It. Avrei voluto fargli vedere cosa il suo papà sarebbe riuscito a fare in quei mesi. Avrei voluto farglielo incontrare e fargli vedere per cosa ho sempre lavorato duramente, fargli vedere che esisteva veramente, e non solo nei video o nelle canzoni. Non vedevo l'ora di dimostrargli che ci sono cose per cui vale la pena lottare, anche se le cose non vanno sempre bene. Sperò lo capirà comunque. Ma il fallimento rimane. Non essere riuscito a farglielo vedere in tempo. Ed è la cosa che mi dispiace di piu', piu' di non aver visto io i concerti. Stavolta sarebbe stata la "sua" occasione, non la mia. Ma si vede che non era destino.
Ancora oggi quando mi sento dire: "Questo non si puo' fare... " mi viene da pensare... "Ma lo stai dicendo a uno che ha incontrato Michael Jackson, la piu' grande superstar del pianeta, che con lui e per lui ha fatto cose che neanche avrebbe mai sognato di poter fare e realizzare... vieni a dire a me che non si puo' fare?"
Il che non vuol dire che "tutto" si possa fare. Ma che vale sempre la pena lavorare per realizzare i propri sogni, anche se piccoli, e magari poco importanti per gli altri. Con sincerità e sacrificio, solo così si ottengono dei risultati, senza scorciatoie.
E si avrà sempre qualcosa da raccontare ai nostri figli. Qualcosa che magari li farà rimanere a bocca aperta.
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SPEECHLESS THAT'S HOW YOU MAKE ME FEEL MICHAEL!
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Re: Riflettere sulla propria esistenza anche pensando a MJ
Capisco la tua reazione...ci sono situazioni che vanno vissute,per poterle capire o per credere che siano successe realmente...Ognuno ha una storia personale alle spalle che spesso e' difficile condividere con altri perche' non tutti sono pronti a capire che certe cose succedono anche nella realta'...Io ho combattuto con le unghie e con i denti per difendere la mia passione per Michael,all'interno della mia famiglia..I miei non mi hanno permesso di possedere nulla che lo riguardasse,se non di nascosto da loro..altrimenti finiva tutto nella stufa a legna o pestato sotto i piedi..Michael,a casa mia,rappresentava un pericolo Perche' pensavano che avesse a che fare con il satanismo...Se non fossero stati i miei genitori,se fossero stati i miei vicini di casa mi sarei difesa diversamente...avrei fatto esattamente quello che ho fatto con tutta la gente che dal 1993 ha cominciato a sputare sentenze ingiuste e schifose contro un uomo che io amavo profondamente...Io questo ho potuto fare per Michael...Non ho potuto fare di piu'.Perche' con i miei ci vivevo,loro avevano bisogno di me per motivi di salute,e fino a pochi anni fa ho per forza dovuto abitare con loro...sottostare alle loro "regole"..Ma cio' che ho fatto per Michael,l'AMORE infinito,profondo e vero che sentivo nel mio cuore per lui,aver lottato per tenere nascosto tutto cio' che mi compravo di lui,vivere per difenderlo sempre e comunque e' stato questo il senso della mia vita...Ho voluto scoprire ogni cosa che riguardava Michael,tutto cio' che gli girava intorno,amare l'uomo ancor prima dell'artista,ma l'ho dovuto fare con i mezzi che avevo..Io vivro' per sempre una vita di rimpianti ma per me non c'erano attimi da cogliere...Solo illusioni e sogni...che non ho mai realizzato.Ma sono felice ed orgogliosa di quello che ho potuto regalare del mio tempo,del mio denaro,del mio amore a Michael...Credo che lui possa essere fiero di me anche se non ho mai avuto l'onore di conoscerlo o vederlo Così com'e' fiero,se non di piu',di coloro che hanno realizzato questo sogno grazie ai loro sacrifici.E dinanzi a tutti questi fans,io mi levo tanto di cappello,li stimo e li rispetto e li considero dei fans meravigliosi,degni del nostro Re...Alelila ha scritto:Ma chi l'ha detto scusa? Per eccesso opposto intendevo dire che non avrei certo preteso di andare dall'altro capo del mondo quando, in quel momento storico, sarebbe stato difficile per me arrivare anche allo stadio Flaminio. Dal libro traspare l'estrema semplicità, l'umiltà e i sacrifici che i protagonisti di quei viaggi hanno fatto... Non trasformiamo le cose.martymj ha scritto: .... in alcuni di quei viaggi che hai letto sul Ciao Michael c'ero ankio e non vorrei che con quel "eccesso opposto" si pensasse che chi ha fatto quei viaggi aveva soldi a palate o tempo da perdere quando, almeno nel mio caso, non è così.
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Re: Riflettere sulla propria esistenza anche pensando a MJ
Alelila ha scritto:Tornando a tema e al titolo della nota quando ripenso alla morte di Michael mi rammarico di non aver mai assecondato questa mia passione e poco o nulla posso fare ora.Bisogna mettere da parte la cultura della zia rompiscatole che ti dice: "statt'a casa che è megghio!"
Questo mi servirà da lezione per mia figlia. Cercherò di assecondare le sue passioni, non facendole mai conoscere il "vecchia-zia-pensiero".
Questo per me racchiute tutto il significato delle tue parole che condivido!!
Purtroppo anche a me negli ultimi anni sono saltati viaggi per problemi di lavoro o soldi che ripensandoci oggi potevo sicuramente fare di più per partire....
C'è anche da dire che il mio rammarico è sicuramente più leggero del tuo essendo riuscito ad incontrare Michael più volte ed avendolo visto anche in concerto!!!
Infine la frase della zia rompiscatole :lol: è sicuramente azzeccata!!!!!Mai sentire la ziaaaaaa :lol: :lol:
Nessuno ti capirà mai come lo hanno fatto i tuoi FANS
Michael Joseph Jackson 1958 - Forever
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Re: Riflettere sulla propria esistenza anche pensando a MJ
Infatti non ho detto che l'hai detto. Ho scritto "si pensasse" perchè non avevo capito bene cosa intendessi con quel "eccesso opposto". Tutto qui, non prendertela per una piccola puntualizzazione. Ho anche scritto che sono d'accordo al 100 % con il resto di quello che hai scritto. CiaoAlelila ha scritto:Ma chi l'ha detto scusa? Per eccesso opposto intendevo dire che non avrei certo preteso di andare dall'altro capo del mondo quando, in quel momento storico, sarebbe stato difficile per me arrivare anche allo stadio Flaminio. Dal libro traspare l'estrema semplicità, l'umiltà e i sacrifici che i protagonisti di quei viaggi hanno fatto... Non trasformiamo le cose.martymj ha scritto: .... in alcuni di quei viaggi che hai letto sul Ciao Michael c'ero ankio e non vorrei che con quel "eccesso opposto" si pensasse che chi ha fatto quei viaggi aveva soldi a palate o tempo da perdere quando, almeno nel mio caso, non è così.
8-)[MICHAEL] ha scritto:si puo' essere daccordo certo con quello che dici. Non sempre "cogliere l'attimo" è possibile e fattibile, per le piu' svariate ragioni. Spesso il non poterlo fare diventa frustrazione e tristezza, il poterlo fare motivo di vanto forse.... Se si è avuta la possibilità di partecipare od ottenere qualcosa che riteniamo importante è un dono che va condiviso con sincerità e preservato nel ricordo. Perchè nessuno te lo porterà via e avrai sempre qualcosa da raccontare ai tuoi figli, come quella volta che hai stretto la mano a Stallone. Chissà quanta gente avrebbe voluto farlo, chissà quanti ci hanno provato. Tu l'hai fatto. E a tua figlia racconterai di quella volta che hai aspettato ore alle transenne un attore non piu' giovanissimo che aveva fatto dei film lottando contro tutto e tutti. Lei non capirà, per lei Stallone sarà solo l'immagine di attore del passato, ma dal tuo racconto imparerà a credere nei sogni, piccoli o grandi che siano e a lavorare per realizzare i suoi. E allora la tua "stretta di mano" di molti anni prima avrà fatto grandi cose.
Certo dai rimpianti nessuno è esente. A volte meritati, a volte non ci si puo fare niente. Avrei voluto portare Simone ai concerti del This Is It. Avrei voluto fargli vedere cosa il suo papà sarebbe riuscito a fare in quei mesi. Avrei voluto farglielo incontrare e fargli vedere per cosa ho sempre lavorato duramente, fargli vedere che esisteva veramente, e non solo nei video o nelle canzoni. Non vedevo l'ora di dimostrargli che ci sono cose per cui vale la pena lottare, anche se le cose non vanno sempre bene. Sperò lo capirà comunque. Ma il fallimento rimane. Non essere riuscito a farglielo vedere in tempo. Ed è la cosa che mi dispiace di piu', piu' di non aver visto io i concerti. Stavolta sarebbe stata la "sua" occasione, non la mia. Ma si vede che non era destino.
Ancora oggi quando mi sento dire: "Questo non si puo' fare... " mi viene da pensare... "Ma lo stai dicendo a uno che ha incontrato Michael Jackson, la piu' grande superstar del pianeta, che con lui e per lui ha fatto cose che neanche avrebbe mai sognato di poter fare e realizzare... vieni a dire a me che non si puo' fare?"
Il che non vuol dire che "tutto" si possa fare. Ma che vale sempre la pena lavorare per realizzare i propri sogni, anche se piccoli, e magari poco importanti per gli altri. Con sincerità e sacrificio, solo così si ottengono dei risultati, senza scorciatoie.
E si avrà sempre qualcosa da raccontare ai nostri figli. Qualcosa che magari li farà rimanere a bocca aperta.
Daniele/MMi
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Re: Riflettere sulla propria esistenza anche pensando a MJ
Mi dispiace moltissimo ciò che hai vissuto ma non sapevo ti riferissi alla tua situazione. Siccome avevo parlato della mia famiglia si capiva ti riferissi a me e sono rimasto un po sorpreso.TrillyInconsolabile ha scritto:
Capisco la tua reazione...ci sono situazioni che vanno vissute,per poterle capire o per credere che siano successe realmente...Ognuno ha una storia personale alle spalle che spesso e' difficile condividere con altri perche' non tutti sono pronti a capire che certe cose succedono anche nella realta'...Io ho combattuto con le unghie e con i denti per difendere la mia passione per Michael,all'interno della mia famiglia..I miei non mi hanno permesso di possedere nulla che lo riguardasse,se non di nascosto da loro..altrimenti finiva tutto nella stufa a legna o pestato sotto i piedi..Michael,a casa mia,rappresentava un pericolo Perche' pensavano che avesse a che fare con il satanismo..........
Non me l'ero sono assolutamente presa. :?martymj ha scritto:
Infatti non ho detto che l'hai detto. Ho scritto "si pensasse" perchè non avevo capito bene cosa intendessi con quel "eccesso opposto". Tutto qui, non prendertela per una piccola puntualizzazione. Ho anche scritto che sono d'accordo al 100 % con il resto di quello che hai scritto. Ciao
L'Admin è sempre il numero 1![MICHAEL] ha scritto:si puo' essere daccordo certo con quello che dici. Non sempre "cogliere l'attimo" è possibile e fattibile, per le piu' svariate ragioni. Spesso il non poterlo fare diventa frustrazione e tristezza, il poterlo fare motivo di vanto forse.... Se si è avuta la possibilità di partecipare od ottenere qualcosa che riteniamo importante è un dono che va condiviso con sincerità e preservato nel ricordo. Perchè nessuno te lo porterà via e avrai sempre qualcosa da raccontare ai tuoi figli, come quella volta che hai stretto la mano a Stallone. Chissà quanta gente avrebbe voluto farl............
Daniele/MMi
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