Francis Petrel ha cinquant'anni, e traccia disperatamente i segni della disperazione sui muri del piccolo appartamento in cui vive solo. Ne sono trascorsi ormai venti da quando ha lasciato il Western State Hospital, l'ospedale psichiatrico nel Massachusetts in cui era stato internato da ragazzo a causa delle voci che sentiva. Ora l'istituto sta per diventare un museo e Francis è stato invitato insieme ad altri alla presentazione del progetto. Ma tornare in quel luogo desolato scatena in lui una sorta di allucinazione che lo porta a rivivere il suo tremendo passato.
FONTE:Books Google
Un libro bellissimo!!! L'ho adorato!!!
La mia fonte è sempre il mio collega che ormai definisco come il mio spacciatore ufficiale di libri. Per altro se non faccio in fretta a leggere i libri che mi consiglia mi riprende pure!
La storia è affascinante sotto molti aspetti. Il protagonista suscita molta tenerezza, sebbene quello che colpisca è la meticolosità e la pazienza dimostrata dal killer per attuare il suo piano. E' qualcosa che ancora adesso mi sconcerta. Evidentemente non sono abituata a questo genere letterario e da novellina ancora mi stupisco di quanto il confine tra realtà e fantasia sia labile. Un altro aspetto di quest'opera è il fatto che chi, come il mio collega ha lavorato nei manicomi, in Italia, negli ultimi anni prima che chiudessero, può ritrovare esattamente le stesse atmosfere, le stesse patologie e quotidianità dei pazienti. Ne ho discusso molto con lui, perchè ricordavo di vecchie storie raccontate da amici di famiglie che hanno avuto la sfortuna di incrociare questo tipo di struttura, e quando ho letto il libro avevo chiare le immagini che mi avevano descritto in passato.
E' un bel libro, doloroso ma anche di riscatto e consiglio vivamente di leggerlo.