Un altro racconto............

Dove i fans sono i protagonisti, raduni, eventi, viaggi e possibilità di mostrare la propria passione per Michael. Lascia i tuoi contatti social: Skype, Messenger, Facebook, Instagram, Tik Tok, Whatsapp o Linkedin!
Rispondi
liberiangirl
Utente certificato
Utente certificato
Messaggi: 1582
Iscritto il: 16 settembre 2006, 16:01

Un altro racconto............

Messaggio da liberiangirl » 22 febbraio 2010, 9:39

Intervista a Michael Jackson (prima parte)


Il giornale per il quale scrivo mi aveva incaricato di fare un'intervista a Michael Jackson dopo i recenti scandali che lo avevano visto, per l'ennesima volta, al centro di vicende che alla fine
svanivano come bolle di sapone, ma che tiravano molte vendite ai tabloid di tutto il mondo.

Devo ammettere che Michael Jackson non mi è mai piaciuto come artista, le mie attenzioni musicali si dirigono verso musica rock e dura, ma alla soglia dei cinquantanni, e con una esperienza
giornalistica alle spalle potevo affrontare un paio di giorni insieme al più discusso artista Pop
degli anni 80/90.

Ovvio che prima di poter avere una risposta da parte del suo manager ho passato alcuni giorni senza lavorare, pronta a partire per non so dove in quanto Michael Jackson era stato visto in diverse
parti del mondo. Dall'Europa, al Barhein ed infine negli Stati Uniti ed allora, per non andare da lui senza un minimo di conoscenza della sua musica e per ingannare l'attesa, ho acquistato un po' di CD e video, in modo d’avvicinarmi al suo pensiero artistico.

Ero un po' titubante e seccata perché sinceramente non mi andava molto di ascoltare la sua musica, ma volevo fare un bel pezzo e allora ho iniziato con brani della sua infanzia.
Le canzoni che lo avevano lanciato, ancora bambino, nel mondo spietato e crudele della musica, dello spettacolo e del businnes.
Ho passato due lunghi pomeriggi immersi in musica a volte melodiosa a volte scatenata e con mia gran meraviglia mi è piaciuta.
La sua voce è stata una sorpresa per me non sapevo come considerarla, volte mi sorprendeva il talento e il virtuosismo di un giovanissimo che alternava gioia, tristezza e tanta rabbia sommersa. Tutto questo cominciava ad avvicinarmi al suo mondo!
Di una cosa mi stavo accorgendo, sentivo che qualcosa nella sua voce non mi convinceva, era triste, nonostante l'allegria delle note, mi trasmetteva un disagio che soltanto alla fine della mia intervista ho capito.
La sua non è stata una vita facile. Un bambino ha bisogno della sua infanzia e un bambino prodigio come lui non ha avuto la felicità di viverla.

All'improvviso e dopo aver perso la speranza, non lo nascondo anche un po' contrariata dall'attesa, ho ricevuta la telefonata che mi accordava l'appuntamento con l'indiscusso re del pop Michael
Jackson.

Ovviamente non trovandosi in Italia ho preso l'aereo che mi ha portato a Las Vegas dove stava curando la realizzazione di un singolo e dove si trovavano pure i suoi figli. Caspita avevo fatto un
bel colpo perché avrei potuto finalmente conoscere la verità anche su questo capitolo della sua vita, la verità sui figli.

Il viaggio era stato stato lungo e stressante anche perché appena arrivata all'aeroporto ho dovuto prendere un taxi in quanto non c'era nessuno ad aspettarmi.
Cominciamo bene, ho imprecato dentro di me, e chi si crede d'essere sto qua.
Arrivo finalmente al suo albergo, lussuoso ed esclusivo come potete ben immaginare, sono accolta da un tipo molto cortese ma anche abbastanza sostenuto che mi porta nell'appartamento di Michael
Jackson...e comincia l'attesa che mi fa rimangiare tutte le cose positive che avevo iniziato a pensare su di lui.


2

Trascorsa mezz'ora impegnata a guardarmi intorno ed a rimuginare, si apre una porta e salto su dal divano nel quale ero sprofondata , ma ovviamente non è lui ma una cortese signorina che mi
avvisa che "Mister Jackson è profondamente dispiaciuto per questo ritardo, ma il più piccolo dei suoi figli Blanket aveva iniziato a fare dei capricci piuttosto insistenti e non voleva lasciarlo".
Per intrattenermi mi portano ogni ben di Dio che comincio a mangiare con un misto tra fame e incavolatura. Beh pazienza questo è il prezzo di chi vuole fare interviste impossibili.

Quando meno me l'aspetto si apre una porta e con mia grande sorpresa entra lui, Michael Jackson in persona.
Che stupida, rifletto, ma non è con lui che devo fare il pezzo, allora perché questa meraviglia? Strano, ma la prima impressione che ho avuto è stata di una gran familiarità
Saranno state tutte quelle ore passate tra musica e video, non lo so, ma in ogni caso la mia intenzione di apparire scocciata si è tramutata in un grande sorriso da parte mia, che lui ha contraccambiato
timidamente.
Ma non era così che me lo aspettavo, non è questo il MJ che hanno sempre descritto, sofisticato, strano e pazzo. No in un momento ho cancellato tutte le chiacchiere che avevo sentito su di lui, quello che stava di fronte a me era la persona più gentile e dolce che io avessi mai conosciuto.

Si avvicina stendendo la mano che prendo nella mia avvertendo subito una piacevole sensazione di calore e morbidezza, poi giungendo le mani e chinando la testa nel tipico gesto orientale si scusa
del ritardo spiegando i capricci del figlio
"E' piccolo e bisogna avere pazienza" mi dice sorridendo, mentre mi fa il gesto di accomodarmi sul divano.
A questo punto mi assale il panico. Come inizio, cosa gli dico, cosa ha mangiato oggi, oppure dove è stato?
Mentre cerco nella mia memoria di giornalista qualche domanda intelligente mi accorgo che sta canticchiando e così sfruttando il caso gli chiedo come sono andate le prove.
Mi spiega tutti i problemi che sorgono, quando si deve registrare un pezzo nuovo, ma è difficile ascoltarlo senza rimanere incantata dalla sua dolcezza.
Che strano, non era questo che volevo accadesse, non mi devo far coinvolgere e con grande difficoltà torno di nuovo a lui e all'intervista.

Ora capisco quando, parlando con un fan , mi spiegava la magicità di Michael Jackson.
Sono forse sbagliate, rifletto dentro di me , tutte le cattiverie che per anni gli hanno buttato addosso, perché davanti a me c'è un uomo gentile, che spiega con parole semplici la sua vita.
Lo fa guardandomi fissa negli occhi, chiedendo "Sorry, quando per sbaglio mi urta la mano o quando evadendo con la sua mente per descrivere la sua musica, pare che non sia più con me.
Ora comincio a capire la tristezza nella sua voce di giovane cantante.
C'è un pezzo che mi ritorna in mente ed è "One day in your life" e questo è il mio giorno con lui.
Devo fare un grande sforzo per tornare al presente e con mio sommo disagio mi accorgo che lui ha
smesso di parlare e mi sta fissando, divento rossa come il fuoco, ma nonostante questo non riesco a togliere i miei occhi dai suoi.
C'è veramente quella magicità che mi descriveva quel ragazzo in Michael Jackson, tutto il suo viso è nella profondità del suo sguardo, due occhi neri che sembrano aprirsi a me, nonostante non ci conosciamo.
Gli chiedo quanto tempo mi è concesso in questa prima intervista e guardando l'orologio si porta una mano alla fronte e scoppiando in una risata si alza e mi fa cenno di seguirlo. Mi precede
in un piccolo salottino dove ci sono su un tavolo foto di lui da bambino, con i genitori e i fratelli.
3

...................

..............
"La mattina quando ci alziamo mi piace sdraiarmi con loro sul letto, facciamo a cuscinate, ci nascondiamo sotto le coperte, oppure giochiamo a nascondino dentro gli armadi e buttiamo fuori tutti i vestiti"
Mentre mi racconta tutto questo ride divertito e i suoi occhi lacrimano. Sempre ridendo mi racconta di un giorno che insieme ai suoi figli si erano nascosti in uno sgabuzzino ed era caduta la chiave.
"O my God" sussurra "e adesso come facciamo ad uscire?"
Aveva chiesto alla sicurezza di non disturbarli e pertanto si erano allontanati tutti lasciandolo con i bambini. Mentre mi parla all'improvviso si alza e salendo su una sedia mima tutti i gesti che faceva per attirare l'attenzione degli altri, gettando attraverso una piccola finestra quanto trovava attorno.

4

In quel momento ho capito che Michael Jackson era la persona più affascinante che avessi conosciuto.
Ogni suo gesto era elegante e misurato, traspariva gioia e divertimento, anche il più banale come fare il gesto di avvicinare le mani alla bocca per urlare.
Come si può pensare a lui come ad un pedofilo, come ad un adescatore di bambini, quando è lui stesso un bambino!
Forse è stato questo suo lato del carattere che ha spaventato e disorientato più di tutti e che lo ha condannato ad una vita solitaria, seppur passata in mezzo a tantissima gente.

Il mio pomeriggio con Michael Jackson e i figli è passato.
All'improvviso tra una risata e una tirata di tovagliolo si affaccia la solita segretaria che gli ricorda della cena di lavoro con un uomo d'affari, e a malincuore lui si ferma in mezzo alla stanza e guardando i bambini li chiama vicino a se e prendendo il viso di ognuno li bacia sulla bocca con una dolcezza come solo un padre può fare.
In quel momento mi sono sentita veramente un'intrusa se non fosse stato per la sua innata delicatezza, difatti rivolgendosi ai figli e mettendosi sull'attenti per scherzare li ha invitati a salutarmi.
Avvicinandosi mi fa cenno di seguirlo ed entriamo nel suo studio dove concordiamo l'appuntamento per il giorno successivo.
Mi spiega che mi verrà a prendere con la macchina perché vuole recarsi in un gran magazzino per acquistare vestiti per i figli.
"Così vedrai cosa significa andare in giro e non passare inosservato, vedrai quanto è faticoso il successo" conclude amaramente.
Mi accompagna all'ingresso e così come si bacia una vecchia amica avvicina la sua bocca alla mia guancia e sento la pressione delle sue labbra su di me.
Mi pervade una sensazione che non scorderò mai. I suoi capelli sfiorano i miei occhi e li sento morbidi e profumati si, un profumo che si mischia all'odore della sua pelle.

Mentre ritorno al mio albergo, questa volta accompagnata dall'autista mi scorre davanti il pomeriggio intero ed un sorriso mi torna alla mente, il suo sorriso sconcertante, disarmante, come
quello di un bambino che non chiede altro di essere capito.

Entro in stanza con una gran voglia di infilarmi in una vasca di acqua bollente.
Dopotutto è stata una giornata molto intensa, ho passato altri giorni con personalità famose, ci sono stati momenti simpatici, ma quelli passati con Michael sono stati diversi, è una sensazione che stavolta mi riesce difficile spiegare ma che posso riassumere con una sola parola: familiarità.
Si, è questa la sensazione che ho provato quest'oggi, calda intimità con una persona a me estranea, che non mi piaceva e che invece è riuscita con umiltà a farsi amare immediatamente.
La sofferenza trapela dallo sguardo, quando fissa i suoi figli, quando cerca d’essere severo, mentre in realtà vorrebbe lasciar fare loro quello che vogliono, si capisce dalla premura con la quale tratta i bambini che la sua non è stata un'infanzia facile.
Il mondo che lo ha acclamato come il bambino prodigio della musica, lo ha anche fatto sprofondare nella più gran solitudine, questo mondo dorato fatto d’applausi, riconoscimenti, premi e quant'altro un giovane della sua età avrebbe desiderato, lo ha spaventato.
Ecco forse questo è l'aggettivo che accosterei a Michael, il desiderio di piacere, di incantare, di far impazzire folle di fan lo ha invece spaventato, questo suo successo si è impossessato della sua vita, della parte più bella che è la gioventù.


5

Michael ha fatto del mondo la sua casa, ma il mondo ha voluto che pagasse un pedaggio troppo caro, che è quello della sua vita privata, della sua libertà.
Con questo pensiero triste mi addormento nell'attesa di rivederlo il giorno successivo.

Alle undici precise mi aspetta la macchina e mentre salgo l'autista mi porge una busta e aprendola, con mia gran meraviglia ci sono all'interno delle sue foto con i figli.
Belle, intime che sono certa non pubblicherò mai.
Arrivati all'albergo intravedo Michael che s’intrattiene con alcune persone, come mi vede fa un cenno con la mano.
Accidenti se è bello, ma come fanno ad affermare che è brutto, certo è diverso da ventanni fa, ma le persone cambiano, e lui non ha certo fatto il patto con il diavolo.
Ha il suo immancabile cappello nero e gli occhiali da sole che nascondono i suoi bellissimi occhi ed ora che l'ho conosciuto bene non fatico a ricordarmeli.
Sale sulla macchina e mi stringe la mano e con un accattivante sorriso mi dice
"Sei pronta a fare spese?"

..............


6

Arriviamo in albergo che è passata da un pezzo l'ora di pranzo, io ho molta fame, ma Michael sembra non provare queste sensazioni come dire "umane", già come farebbe a mantenere un fisico così longilineo altrimenti?
Sono ansiosa di riprendere l'intervista lasciata ieri sera perché ho ancora molte cose da chiedere.
So che a molte domande non risponderà, ma io cercherò di essere molto diplomatica, la vita privata, se così la possiamo chiamare, di un artista a volte è talmente di pubblico dominio che non sai da che parte iniziare, ma ci sono cose di Michael che vorrei conoscere più approfonditamente, per esempio se ha mai avuto una donna che lo ha fatto innamorare o se la sua amante preferita è stata la musica.

Si allontana un momento per andare a salutare i figli e portargli i regali e io mi accomodo sul divano del giorno prima, ma con molto entusiasmo e serenità, quella che lui è riuscito a
trasmettermi e ripercorro la faticosa mattinata con la mente.
Non è facile la sua vita, e credo non lo sia mai stata dal momento che ha iniziato troppo piccolo ad apparire in pubblico, e se anche i fan sono quelli che ti danno la forza di cantare e di creare la musica sono gli stesi che con il loro egoismo e volubilità ti possono portare all'isterismo e all'annullamento della tua stessa vita.

Volevo iniziare la mia vera intervista parlando del suo passato, ma poi ricordandomi il recente processo e di come sia poi sparito dalla circolazione per quasi un anno decido di cambiare e
aspetto che torni mentre cerco di capire da che parte iniziare.
Quando finalmente torna nello studio mi porge, sorridendo un bicchiere di succo d'arancia e accomodandosi su una poltrona mi guarda in attesa delle domande, forse un po' a disagio e consapevole che non sarà una cosa facile.

"Sai Michael, dopo il processo tutti si aspettavano un tuo immediato ritorno alla musica, mentre invece ti sei allontanato maggiormente dal tuo pubblico.
Non pensi che questo sia stato negativo per la tua immagine? Voglio dire, forse i tuoi fans si aspettavano un rientro alla grande, con interviste, e partecipazioni a dirette televisive, almeno così potevi spiegare le accuse e invece non è stato così.
Perché questo allontanamento dal tuo pubblico? Come mai sei andato via da Neverland? Che è pur la tua casa?"
Credo che abbia riflettuto solo un attimo perché passandosi poi una mano sugli occhi mi ha detto: "Hai detto bene, la mia casa, ma dopo il giorno dell'irruzione della polizia quella non è stata più la mia casa. Neverland sono io, e credo che qualsiasi uomo che vede violata la sua privacy, le sue camere, il suo studio, i luoghi insomma dove hai vissuto…. No non sono più tornato a Neverland se non per le cose più strettamente necessarie"
Esita un momento stringendo le labbra e scuotendo la testa come per disapprovare l'accaduto. "Quando mi hanno detto come avevano ridotto la casa, pensa “ continua sporgendosi verso di me con il volto sconvolto“Addirittura il materasso della mia camera, ti rendi conto squarciato come fossi un delinquente, per cercare prove dei miei abusi su dei bambini. No è stato terribile"
Capisco che questo pensiero lo addolora molto perché il suo sguardo si è indurito e nei suoi occhi credo gli passino davanti le perquisizioni vandaliche che hanno fatto nella sua casa.
Non me la sento di continuare con quest’argomento perché ho la sensazione che lo ferisca molto, e d'altro canto se ne sono dette tante su quell’episodio.
I filmati che hanno trasmesso sono stati innumerevoli perciò decido di spostare l'argomento sulla madre, sempre presente sin dal primo giorno.
"Ah, è una gran donna mia madre, le voglio molto bene. Pensa che quando la mattina mi veniva a prendere per andare in tribunale pregavamo insieme, e questo mi confortava. Sentivo la sua
presenza rassicurante alla mie spalle"
7

Sorride , forse un po' disteso, poi aggiunge
"Solo una volta sono stato un po' duro con lei. Gli ultimi giorni sono stati terribili, avevo paura di non rivedere più i miei figli, cosa avrebbero fatto senza di me?
Eravamo in macchina, non mi ha mai rivolto la parola durante il tragitto sino a Santa Maria, solo l’ultimo, mi guarda e mi chiede
"Come stai figliuolo?”

...............
Improvvisamente si avvicina ad uno stereo e schiaccia un tasto, si propagano nella stanza le note di una sua canzone, la voce di Michael adolescente accompagna il suo incessante camminare, a questo punto credo che non si ricordi più che ci sono, perché scostando le tende di una finestra fissa un punto lontano dell'orizzonte.
Passano diversi minuti con solamente la sua voce che riempie il vuoto che si è creato.
Vedo la sua figura che si staglia nella luce del tramonto ormai vicino, ho paura di respirare, le sue spalle sono scosse da un singhiozzo sommesso, in quel momento capisco che sta piangendo.
Avrei voglia di abbracciarlo, di consolarlo come avrebbe fatto una madre, ma rispetto il suo dolore.

8

Prima di girarsi verso di me capisco che si passa la mano sul viso per asciugarsi le lacrime.
Provo un’infinita tristezza per quest’uomo di quasi cinquantanni che piange come un bambino, gli
occhi che incrociano i miei sono quelli di chi cerca il perdono per una cosa che non ha fatto.
Mi avvicino a lui e prendo la sua mano tra le mie, è fredda e sudata, e improvvisamente la porto alla bocca e la bacio.
Non so come mi è venuto questo gesto, spero che non lo fraintenda, ma vorrei aiutarlo e non so come fare.
Sospirando mi prende tra le braccia e affonda il suo viso tra i miei capelli
Sento la tensione tra i nostri corpi, un fremito mi percorre la schiena, non è questo che volevo accadesse. Cerco di scostarmi da lui ma, il suo abbraccio si fa più forte, quello che cerca è aiuto e conforto e le mie braccia circondano la sua vita.
All'improvviso si scosta da me e prendendomi il viso tra le mani appoggia le sue labbra sulle mie
ma non è lo stesso bacio che ha dato ai suoi figli.
Il bacio che mi sta dando è violento, come se cercasse nella mia bocca un rifugio, sento le sue mani percorrermi la schiena alla ricerca della mia pelle e quando ha scostato la camicia affonda le unghie nella mia carne.
Non è dolore quello che provo, ma una profonda eccitazione che mi lascia sgomenta.
Sento il suo respiro nelle mie orecchie, è affannato e rabbioso, e comincio ad avere paura delle sue reazioni, non faccio in tempo a rendermi conto di quello che sta accadendo perché mi sta trascinando sul divano.
Ogni suo gesto è carico di rabbia mista ad amore, mi chiede scusa continuamente, ed io gli chiedo "Perché Michael?"
Il suo viso è rigato dal sudore, i capelli gli si attaccano sulle guance e capisco che vuole fare l'amore con me quando, scostandosi un attimo e guardandomi negli occhi mi chiede
"Vuoi?"
Sembrano trascorrere interminabili minuti.
Non è così che volevo finisse, per me è uno sconosciuto ma so che non sarò capace di dirgli di no.
.
Non ho voglia di parlare, ma inizio lentamente a sbottonargli la camicia e metto le mani sul suo petto, è caldo e sento il cuore battere freneticamente.
Quando si scosta per spogliarsi guardo la sua pelle bianca e sudata, i suoi muscoli delicati tremare sotto le mie carezze, racchiude le mani sui miei seni delicatamente ed ho la testa che mi gira vorticosamente. Non ci capisco più niente, ora nella stanza c'è silenzio e si sentono solamente i nostri respiri affannosi ed eccitati.
Mi sembra che stia danzando come sa fare solamente lui. I suoi gesti sono selvaggi e sensuali come i suoi passi sul palcoscenico, tutto il suo corpo sprigiona sensualità e mi avvolge in un vorticoso abbraccio.
Mi conduce in una danza senza fine dove l'unione dei nostri corpi si fa infinita, a volte assecondo i suoi movimenti come in un ballo frenetico, a volte la dolcezza c’imprigiona in un lento cullare dei nostri corpi.
Con avidità cerca la mia bocca e la dolcezza della sua saliva mi arriva in fondo alla gola, sento su di me la sua forza e la rabbia repressa.
Sono felice come non lo sono mai stata nella mia vita.

Mi ritrovo in strada scossa ancora dai tremiti. Sento freddo e voglio andare in albergo subito, preferisco fare un tratto a piedi per calmarmi,



9

Le scene di pochi minuti prima scorrono davanti ai miei occhi, credo sia una mia fantasia quello che è accaduto, sono ancora molto frastornata ma l'odore di Michael non mi lascia e comprendo di aver fatto l'amore con lui.
..............

........

Mi accompagna a fare il giro della casa mostrandomi entusiasta tutti i ricordi dei suoi viaggi, gli oggetti che i fans gli hanno regalato, migliaia di cose, i suoi dischi di platino e le centinaia di premi che ha ricevuto nella sua carriera, è eccitato come un ragazzino e la sua voce a volte sono tranquilla e dolce e a volte scossa da risate.
Questo è forse il vero volto di Michael, questo è ciò che il mondo dovrebbe conoscere, un uomo che fa d’ogni cosa la più bella, perché vissuta con la meraviglia e il divertimento di un’anima innocente che ama e vuole essere amato.

Trascorriamo buona parte della giornata tra i suoi ricordi, mentre mi porta per mano, dolcemente nella sua vita.
Ogni stanza, ogni angolo parlano di lui, c'è un lusso esagerato forse, ma molto di gusto.
Conoscevo le sue preferenze per le cose antiche, ma intorno a noi non c'è solo antico, ma molti mobili pregiati, di arte italiana. I quadri alle pareti si susseguono alternando dipinti famosi a quadri che ritraggono Michael in pose bizzarre. Sono belli però.

"E la tua stanza Michael, me la farai vedere?" gli chiedo un po' titubante, ed ho paura di un suo no, ma salendo delle scale mi fa entrare nel suo regno privato.
Credo d’essere la prima estranea che vi entra, e cerco di essere più discreta possibile.



11

Il letto è grande e ricoperto di cuscini, alle spalle c'è un quadro di Gesù, sui mobili ritratti suoi a centinaia e su di un tavolo sono ammucchiati alla rinfusa spartiti di canzoni che riconosco, e poi pupazzi di tutte le dimensioni.

Mentre mi aggiro tra la stanza con gli occhi pieni di meraviglia lui si sdraia sul letto e mi guarda sorridendo
"Che confusione vero? Ma non voglio che vengano a mettere a posto. Qui c'è tutta la mia vita e se spostano qualcosa me ne accorgo. Anche i miei figli sanno che non devono toccare nulla" e dicendo questo si accomoda dei cuscini dietro la testa e mi fissa.
Sento il suo sguardo su di me e sono un po’ confusa, ho paura di essere invadente e mi siedo nel vano di una finestra che affaccia sul parco di Neverland.

Il paesaggio è incantevole, in lontananza si intravede il lago circondato da giardini pieni di fiori, alberi secolari ombreggiano delle panchine e delle statue raffiguranti dei bambini.
Mi tornano così alla mente le devastazioni fatte dalle perquisizioni della polizia, e sento tutta la vergogna per un gesto così cattivo, vergogna e pena per un uomo che ha visto violare la sua vita .
Come se avesse intuito i miei pensieri all'improvviso con voce fredda e distaccata, lontana dalla sua voce carezzevole, comincia a raccontarmi di quel periodo
"Vedi, se fossero stati i ladri ci sarei passato sopra, capita prima o poi, ma loro non volevano portare via, volevano soltanto trovare qualcosa di infamante, che io non avevo commesso. Hanno rovistato nelle mie cose personali, tra i cassetti, negli armadi come se nascondessi chissà cosa," sospira pesantemente, non è più sdraiato, ma si aggira nella stanza accarezzando ogni cosa come per ridare fiducia alla sua vita.
"Cercavano prove della mia pedofilia,capisci, mi credono un pedofilo, quando io amo i bambini, non farei loro mai del male, piuttosto mi taglierei le vene, invece loro no, hanno preso le lenzuola addirittura per trovare tracce del mio sperma. Come se potessi abusare di un bambino" esclama con un tono ironico nella voce,"capisci il mio dramma.
Quando mi hanno detto quello che avevano fatto, non sono più tornato a Neverland dopo il processo. Questa non è più casa mia, hanno violato la mia anima.
Ma come si fa a pensare cose così disgustose di una persona, soltanto perché io ho voluto troppo bene alla gente e mi sono fidato."
Si avvicina alla finestra e poggiando le mani sul davanzale guarda fuori , capisco che è molto nervoso perché ha le labbra serrate e una piega amara gli solca la fronte.
"Credevo di essere capito, ma sono stato molto stupido a fidarmi.
Ma io sono fatto così, amo le persone, sono incapace di fare del male e pertanto credo che gli altri si comportino di conseguenza"
Trascorrono alcuni minuti nei quali chiude gli occhi e forse gli scorrono davanti quei giorni, poi girandosi verso di me accenna un sorriso e mi chiede di seguirlo.

Avrei voluto cogliere l'occasione per fare finalmente questa benedetta intervista, ma non ne ho più voglia, ho paura di fargli troppo male e allora chissene frega, tornerò in Italia a mani vuote,
ma con altre soddisfazioni.

Mi porta nel parco a passeggiare in compagnia del suo immancabile ombrello e con gli occhi schermati dagli occhiali che gli stanno benissimo.
"Vedi, anche sulla mia malattia ci scherzano, non credono che io abbia la vitiligine ma è vero, guarda questa macchia," e tirandosi su la manica mi fa vedere l'avambraccio che ha una larghissima chiazza rosa.

12

"Ma anche questo per loro non è vero, che devo fare farmi fotografare nudo così si convincono? Che ne sa la gente del dramma di una malattia così.
Sono ricco eppure non ci sono cure, se non quelle estetiche che ogni giorno mi sottopongono a lunghissimi trattamenti per nascondere la differenza. Io sono un perfezionista e in pubblico voglio apparire al meglio, ma loro che dicono, che mi lavo ogni giorno con la varechina.
Ogni cosa che ho fatto e che continuerò a fare per la maggior parte delle persone sarà un sintomo della mia stramberia. Sono stanco a volte, è stressante stare attento a come ti muovi, a quello che dici. Non si può recitare tutto il giorno, io amo la semplicità, ma mi piace anche meravigliare i
miei fans."
Continua a camminare come se questo placasse i suoi tormenti, tormenti di un uomo che non è riuscito a farsi comprendere, nonostante le sue canzoni parlassero semplicemente di lui, delle sue
sofferenze.
Ci sediamo su di una panchina all'ombra di un bellissimo albero che mi dice è quello dove sale per comporre le sue canzoni.
Guardando la folta chioma verde sorride e mi confida che una volta mentre scendeva è rimasto impigliato con la camicia ad un ramo , ha perso l'equilibrio ed è precipitato in terra sbattendo la
schiena, ride divertito ma allo stesso tempo imbarazzato,
"Ho portato il livido per quindici giorni e per fortuna non dovevo andare in tournè perché il dolore era tanto"
Girandosi verso di me afferra la mia mano e mi dice
"Andiamo in casa, ho fame, ci sarà qualcuno che ci ha preparato qualcosa spero"

Seduti su alti sgabelli consumiamo una cenetta fatta di pesce e verdure e un bel gelato.
Michael mangia molto svogliatamente, sembra che alla fine il cibo non gli interessi, ma che soddisfi
semplicemente uno stimolo naturale.

La notte ci sorprende mentre, sdraiati su due comode poltrone ascoltiamo la sua musica e io sfoglio grandi album di fotografie, bellissimi e pieni di curiosità.

Quella sera Michael mi chiese di dormire con lui, e fu cosi per tutte le notti di quei meravigliosi mesi in cui sono rimasta a Neverland.

Alcune volte con aria un po' contrita e scusandosi mi diceva di voler dormire da solo.
Non sapevo cosa facesse durante la notte, ma lo sentivo camminare per la stanza, a volte sembrava che stesse componendo una canzone, altre volte un silenzio strano riempiva la notte.
Ma quando dormivamo insieme, le volte che non facevamo l'amore rimanevo sveglia a guardarlo, il respiro a volte era interrotto da gemiti, ma il suo corpo era abbandonato in un sonno che lo rincuorava.
A volte nella penombra sentivo che mi stava guardando e quando mi giravo verso di lui mi accoglieva tra le sue braccia, i suoi capelli mi solleticavano il viso e la sua bocca era calda, mi
sembrava di abbracciare un bambino a volte, con la sua tenerezza e fragilità.

Dopo aver fatto l'amore Michael cadeva in un profondo sonno e il suo corpo era rilassato. Attraverso le lenzuola intravedevo i muscoli delle sue gambe, chissà perché pensavo fosse magro, invece ha un corpo perfetto, una leggera peluria gli ricopre il petto e le braccia, mentre le gambe ne sono prive, forse per ballare usava depilarsi.

Quando dorme a pancia sotto abbraccia il cuscino.

13

Beh mi ha sempre fatto sorridere, sul palcoscenico è sexi e sensuale così, nella nostra intimità lo trovavo indifeso e infantile.

Se lui si alzava prima mi portava la colazione in camera, e se non aveva impegni restavamo a letto buona parte della giornata guardando cartoni animati e film, poi tra gli sguardi divertiti della servitù
scendevamo a cena per poi andare nel parco e camminare sotto la luna e le stelle.

Sono rimasta con lui per circa tre mesi.

..............
Ho conosciuto
.................ntare all'inizio del mio viaggio.

Quando ha bisogno di me trascorriamo qualche giorno insieme, altrimenti non ci sentiamo mai, ma so che quando guarda attraverso i vetri di una finestra un punto lontano dell'orizzonte vede me, e
questo mi basta.

Y Love You Michael.




__________________________________________________

[/url]
Ultima modifica di liberiangirl il 19 marzo 2010, 14:40, modificato 1 volta in totale.

(valej)
Utente certificato
Utente certificato
Messaggi: 1169
Iscritto il: 2 novembre 2006, 22:54
Località: latina

Messaggio da (valej) » 22 febbraio 2010, 12:57

ma sono veri questi racconti? :-o chi li scrive? chi e' la tipa? :???: :lol:

e sorge spontaneo dire:che fortuna.... :sad:
Valentina

lavy80
Utente certificato
Utente certificato
Messaggi: 978
Iscritto il: 3 settembre 2009, 13:46

Messaggio da lavy80 » 24 febbraio 2010, 23:30

Questi racconti sono fantastici!Quando inizi a leggerli...non ti stacchi più dal video!
Complimenti ancora!!Ma chi li scrive?Tu liberiangirl?
IT'S ALL FOR L.O.V.E.
THANK YOU MICHAEL!

liberiangirl
Utente certificato
Utente certificato
Messaggi: 1582
Iscritto il: 16 settembre 2006, 16:01

Messaggio da liberiangirl » 25 febbraio 2010, 9:12

si, li scrivevo :sad:

lavy80
Utente certificato
Utente certificato
Messaggi: 978
Iscritto il: 3 settembre 2009, 13:46

Messaggio da lavy80 » 26 febbraio 2010, 1:06

Bhè....complimenti davvero!!
IT'S ALL FOR L.O.V.E.
THANK YOU MICHAEL!

(valej)
Utente certificato
Utente certificato
Messaggi: 1169
Iscritto il: 2 novembre 2006, 22:54
Località: latina

Messaggio da (valej) » 26 febbraio 2010, 9:11

bellssimi Mara!!!! pero' che fantasia :) ..specie in alcuni pezzi.... :smile: 8-) :(

ti rispondo al pm appena ho 1 minuto 8-)
Valentina

Rispondi